Grandi manovre in corso tra le varie forze politiche

Elezioni regionali Campania 2020: grandi manovre in corso tra le varie forze politiche per questo voto che, a causa dell’emergenza coronavirus, si dovrebbe tenere a metà settembre insieme al primo turno delle amministrative e al referendum sul taglio dei parlamentari. Se in un primo momento sembrava essere vicino un accordo tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, con il…

Elezioni regionali Campania 2020: grandi manovre in corso tra le varie forze politiche per questo voto che, a causa dell’emergenza coronavirus, si dovrebbe tenere a metà settembre insieme al primo turno delle amministrative e al referendum sul taglio dei parlamentari.

Se in un primo momento sembrava essere vicino un accordo tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, con il ministro Sergio Costa candidato comune, adesso questa ipotesi sembrerebbe essere tramontata con la i M5S .

La grande popolarità, anche a livello nazionale, piovuta ultimamente addosso all’attuale governatore Vincenzo De Luca, sta infatti spingendo il centrosinistra a puntare di nuovo sull’ex sindaco di Salerno, rendendo così di fatto impossibile un’alleanza con i 5 Stelle.

sondaggi sulle elezioni regionali in Campania al momento però darebbero forte il centrodestra, con Forza Italia che continua a blindare il candidato in pectore Stefano Caldoro cercando di resistere all’assalto della Lega che invece vorrebbe presentare la  Ciarrambino.

Il Consiglio dei Ministri ha così stabilito che “gli organi elettivi regionali a statuto ordinario il cui rinnovo è previsto entro il 2 agosto 2020 durino in carica 5 anni e 3 mesi e che le elezioni si svolgano nei 60 giorni successivi a tale termine o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori”.

Nonostante che diversi governatori spingano per votare a luglio, tra cui anche Emiliano, alla fine il governo sembrerebbe essere indirizzato a stabile come data delle regionali quella del 20 e 21 settembre.
L’unica certezza sembrerebbe essere quella dell’accorpamento con il primo turno delle elezioni amministrative e con il referendum, con gli appuntamenti più importanti in Campania che saranno quelli di Giuliano e Cava de’ Tirreni.

La legge elettorale

La legge elettorale per le regionali in Campania è quella emanata nel 2009 e poi modificata nell’aprile del 2015, circa un mese prima delle ultime elezioni. Si tratta di un sistema proporzionale a turno unico.

Viene eletto governatore il candidato che riesce a ottenere anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari. Per garantire una sostanziale governabilità, a esso verrà attribuito un premio di maggioranza del 60% dei 50 seggi a disposizione che vengono ripartiti su base provinciale.

  • Napoli – 27 seggi
  • Salerno – 9 seggi
  • Caserta – 8 seggi
  • Avellino – 4 seggi
  • Benevento – 2 seggi

Per poter accedere alla ripartizione dei seggi, i consiglieri vengono eletti con criterio proporzionale su base di liste circoscrizionali, una lista a livello provinciale deve superare la soglia di sbarramento del 3%, a meno che non faccia parte di una coalizione capace di ottenere almeno il 10%.

Gli elettori campani possono effettuare un voto disgiunto (ovvero indicare un candidato governatore e poi volendo anche una lista che non lo appoggia), oltre alla possibilità di indicare fino a due preferenze per quanto riguarda i consiglieri.



Nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.

I candidati

Quando sembrava tutto fatto per un nuovo patto tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, come avvenuto già in Umbria, ecco che il coronavirus sembrerebbe aver definitivamente allontanato questa ipotesi.

Da quando è scoppiata la crisi sanitaria, Vincenzo De Luca ha acquistato una incredibile popolarità dentro e fuori Regione, tanto che ora appare impossibile che il centrosinistra decida di non puntare ancora su di lui.

Una scelta che andrebbe a provocare, oltre alla rottura con il Movimento 5 Stelle, anche il passo indietro di Sergio Costa che avrebbe accettato una candidatura soltanto in caso di un appoggio condiviso dai giallorossi.

A questo punto anche in casa 5 Stelle si dovrà con ogni probabilità cercare un nuovo candidato, con il nome della consigliera Valeria Ciarambino che così potrebbe tornare d’attualità.

Ufficializzato invece il nome di Sergio Angrisano come il candidato del Terzo Polo, che sarà sostenuto da diversi movimenti tra cui la Confederazione Movimenti Identitari e il Movimento Verde.

Nel centrodestra una volta tramontata l’ipotesi Mara Carfagna si è deciso di puntare ancora su Stefano Caldoro, ex governatore che è stato indicato da Forza Italia ma tutto a breve potrebbe cambiare.

La Lega infatti vuole fortemente un proprio uomo candidato in Puglia (dove c’è il meloniano Raffaele Fitto) o in Campania, per cercare di espandersi definitivamente a Sud: a riguardo il Carroccio sarebbe pronto a proporre in Campania il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, ed accanto a lui ci sarà anche il consigliere regionale uscente di Caserta città Gianpiero Zinzi.

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