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Manifestazione per George Floyd, si attende Flash Mob per gli italiani dimenticati

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CASERTA – Circa 150 persone hanno ricordato George Floyd, con un ginocchio sull’erba e pugno alzato di fronte alla Reggia aderendo al movimento Black Lives Matter (letteralmente “le vite nere contano”) in maniera diversa dalle manifestazioni politiche degli ultimi giorni , ma lo scopo era lo stesso: sensibilizzare contro ogni forma di discriminazione.

Belle parole , bella l’iniziativa è stato anche bello vedere come anche le piccole realtà, spesso indifferenti, si siano riunite questo pomeriggio con palloncini, foulard neri e cartelloni non per protestare in maniera violenta ma per dare un sostegno concreto ed educare…ma chiediamo agli organizzatori a quando un flash mob per ricordare anche Desiree, Pamela, Noemi di 4 anni, Mario Cerciello Rega, Pasquale Apicella  e tanti altri. Perché il cambiamento è possibile solo se ci rendiamo conto che non esistono esseri umani di serie A e di serie B, ma che siamo tutti uguali, ma non oggi .

La sceneggiata dei sinistri squalifica la lotta al razzismo e soprattutto la morte di Floyd stesso, riducendola al solito avvenimento da strumentalizzare per cercare di raccattare qualche voto e riguadagnare una credibilità che ormai è andata perduta per sempre.

La sinistra italiana, infatti, non si è inginocchiata per Nassyria, non si è inginocchiata per i terremotati dell’Aquila, dell’Umbria e di Amatrice. Non si è inginocchiata per i morti del ponte Morandi, non si è inginocchiata per Pamela e Desireé e anzi, ha cercato addirittura di difendere le bestie che le hanno uccise. Ma ieri la sinistra si è inginocchiata per George Floyd, un uomo che certamente come tutti non meritava di morire, ma che non merita neanche di essere eretto a immagine della lotta al razzismo.

Infine, pensate se tutti quelli scesi in piazza per manifestare contro il razzismo si fossero mobilitati quando sua Maestà Giuseppe Conte ci rinchiudeva in casa facendo multare anche chi si azzardava ad uscire per prendere una boccata d’aria e faceva perdere mesi di lavoro a migliaia di nostri concittadini uccidendo di fatto la nostra economia. A quest’ora, forse, Conte avrebbe trovato il coraggio di dimettersi e, sicuramente, quelli scesi in piazza sarebbero stati ricordati come un esempio dalle generazioni future, Non come degli ipocriti.

  
     
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