Marcianise – In questi sette mesi di pandemia non abbiamo solo imparato a comprendere quanto il Coronavirus possa essere devastante da un punto di vista sanitario, ma ci siamo confrontanti, e continuiamo a farlo, con l’incapacità, da parte delle Istituzioni, di gestire le criticità, siano esse economiche o semplicemente burocratiche.
Provvedimenti di bozza, DPCM e ordinanze sono all’ordine del giorno.
Il problema è che però non sempre si ha la stessa tempestività nell’essere funzionali a quanto stabilito per legge, e l’unico risultato che ne consegue è una enorme confusione che, inevitabilmente, incide in maniera rilevante sull’equilibrio psicofisico dei cittadini, già fortemente minato dal contesto.
Lo dimostra quanto sta accadendo nel Comune di Marcianise in queste ultime ore. Da ieri, domenica 25 ottobre, l’ordinanza n° 84 di Vincenzo De Luca stabilisce che per il Comune guidato dal sindaco Antonello Velardi e il vicino territorio di Orta di Atella vale un regolamento straordinario legato all’istituzione della “Zona Rossa”.
Un incremento importante di contagi da Coronavirus, rilevato nelle ultime settimane, ha indotto la dirigenza regionale a stabilite specifiche limitazioni che, in tal caso, vietano gli spostamenti, anche lavorativi, sia da un Comune all’altro che nella stessa città, tranne nei casi in cui la presenza del cittadino lavoratore non sia di assoluta necessità per lo svolgimento delle attività.
La confusione si sta creando proprio rispetto a questo punto.
“LA REGIONE – CHIARIVA IL SINDACO ANTONELLO VELARDI IERI SERA – HA DIFFUSO UNA NOTA DI PRECISAZIONE IN CUI IN BUONA SOSTANZA SI SOSTIENE CHE I CENTRI COMMERCIALI SONO AL DI FUORI DEL CENTRO URBANO DI MARCIANISE E QUINDI NON SONO SOGGETTI ALLA RESTRIZIONE DELLA ZONA ROSSA E CHE GLI SPOSTAMENTI DA MARCIANISE SONO CONSENTITI PER MOTIVI DI LAVORI SOLO A DETERMINATE CONDIZIONI. “I CITTADINI DEL COMUNE DI MARCIANISE – È SCRITTO NELLA PRECISAZIONE – POSSONO ALLONTANARSI DAL CENTRO URBANO, COME INDIVIDUATO DAL COMUNE COMPETENTE, SOLO PER I MOTIVI TASSATIVAMENTE PREVISTI DALLA STESSA ORDINANZA. NON RIENTRANO TRA TALI MOTIVI QUELLI CONNESSI ALL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ LAVORATIVA, NEPPURE PER SPOSTAMENTI VERSO ALTRE AREE DEL COMUNE DI MARCIANISE, FATTA ECCEZIONE PER I SOLI TITOLARI O ADDETTI DI ESERCIZI DI ATTIVITÀ INDICATI NEGLI ALLEGATI 1 E 2 DEL DPCM 10 APRILE 2020, E SEMPRE CHE LA PRESENZA DEGLI STESSI RISULTI INDISPENSABILE IN MANCANZA DI ULTERIORI UNITÀ LAVORATIVE IMPIEGATE NEL MEDESIMO ESERCIZIO”.
QUINDI SI PUÒ USCIRE PER ANDARE A LAVORARE IN ATTIVITÀ ESSENZIALI A CONDIZIONE CHE SI È INDISPENSABILI PER IL CICLO DI LAVORO. A MÒ DI ESEMPIO: UN DOCENTE DI MARCIANISE CHE INSEGNA A ROMA NON PUÒ ANDARE PERCHÉ LA SCUOLA FUNZIONA LO STESSO ANCHE SENZA LA SUA PRESENZA; SARÀ LA DIRIGENZA DELL’ISTITUTO A STABILIRE CHE COSA DOVRÀ FARE IL DOCENTE. CIOÈ, IN QUESTO CASO È PREVALENTE SU TUTTO LA TUTELA DELLA SALUTE.”
Tenendo conto dell’ordinanza e del chiarimento del sindaco, ci chiediamo: perché il dipendente di un’azienda pubblica – facciamo l’esempio dei trasporti – in queste ore è chiamato a prendere servizio, così come un cittadino assunto presso il Centro Commerciale Campania?
Non sono forse queste quelle realtà dove, potendo garantire le sostituzioni e le modifiche dei turni, non si presenta la necessità sopraindicata?
Diversi lettori ci hanno posto domande come queste, a cui, francamente, non siamo in grado di rispondere.
Ci auguriamo che nelle prossime ore, chi di dovere provveda, anche per conferire una validità chiara al provvedimento adottato.
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