I dati dell’Osservatorio sulla Salute nelle Regioni ha tracciato un quadro che non lascia presagire nulla di buono. Sono infatti 12,8 milioni le persone che, in Italia, dichiarano di soffrire a causa di qualche disabilità e 3.150mila patiscono a causa di un handicap molto grave.
Chi si prende cura dei disabili
La cura è affidata principalmente ai loro genitori che compiono sacrifici enormi per offrire, ai diretti interessati, una vita dignitosa. I problemi per le persone diversamente abili diventano insormontabili nel momento in cui la rete familiare cede a causa dell’invecchiamento, o decesso dei suoi componenti. Le difficoltà diminuiscono in presenza di un reddito corposo, da parte del malato, in grado di garantirgli un’assistenza adeguata all’interno della propria abitazione. L’alternativa, in mancanza di una situazione finanziaria agiata, consiste nel ricovero in qualche struttura, che ospita pazienti con difficoltà di diverso tipo, o in Rsa per anziani. Strutture purtroppo non esenti da episodi di cronaca di maltrattamenti dei pazienti.
La norma in vigore
La legge 112 del 2016, detta “Dopo di Noi”, varata d’urgenza per frenare l’aumento dei suicidi di padri e madri disperati per le condizioni della loro prole, non ha raggiunto gli scopi prefissati. La mancanza di fondi necessari, i processi burocratici e la lentezza delle amministrazioni hanno suscitato l’intervento della Corte dei Conti per sottolineare l’incapacità di offrire servizi adeguati, come sottolinea il giornale La Verità.
Gli effetti dell’autonomia delle Regioni in ambito sanitario
L’autonomia regionale, nell’ambito sanitario, non consente inoltre un monitoraggio a livello statale. Alcuni enti territoriali riescono a sostenere iniziative per aiutare tali fasce della popolazione, mentre altri non utilizzano il denaro in maniera efficiente.
I finanziamenti del governo
La quantità di soldi, messa a disposizione dal ministero dell’Economia, è diminuita inoltre dai 90 milioni di euro di 7 anni fa ai 56 del 2018. Lo stanziamento annuale, per il 2024 e per i 24 mesi successivi, sarà pari a 72.295 milioni a fronte di una platea di 2.800mila nuclei familiari che vivono con un disabile. Gli esperti hanno sottolineato che i bisogni potrebbero subire un incremento per l’allungamento della prospettiva di vita. Una situazione dunque complessiva non facilitata dall’adozione di politiche di austerità.
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