La situazione della desertificazione bancaria in Italia è un tema rilevante che coinvolge milioni di cittadini e imprese, soprattutto in regioni specifiche come la Calabria, il Molise e la Sardegna, e risulta in un accesso limitato ai servizi bancari diretti.
La chiusura delle filiali bancarie può avere diverse ripercussioni, soprattutto su persone anziane e su coloro che preferiscono ancora utilizzare il contante. Questa situazione spinge molte persone a cercare soluzioni alternative per gestire le proprie finanze e transazioni, portando anche a problemi di accessibilità e sicurezza.
Sebbene l’uso dell’internet banking sia aumentato, soprattutto in luoghi con minori sportelli fisici, esistono ancora disparità in termini di digitalizzazione. Questo dimostra che la chiusura delle filiali non sempre corrisponde a un aumento dell’uso della tecnologia nel settore finanziario.
La possibilità di effettuare prelievi tramite POS presso esercizi commerciali è stata introdotta come una misura per ovviare alla mancanza di sportelli bancari fisici. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo a potenziali rischi legati alla gestione di somme di denaro da parte dei negozianti e alla sicurezza delle transazioni.
I tentativi delle banche di tagliare costi attraverso la chiusura di filiali per favorire la transizione verso il banking online e digitale, come nel caso di Intesa Sanpaolo, possono generare inconvenienti per i clienti costretti a passare a servizi esclusivamente digitali.
Questo scenario solleva questioni importanti su come garantire un accesso equo e sicuro ai servizi finanziari per tutti i cittadini, bilanciando la modernizzazione digitale con la necessità di mantenere un’infrastruttura bancaria fisica accessibile e sicura, specialmente nelle aree con maggiori difficoltà di accesso.
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