Aversa si trova oggi in una fase di grande confusione politica, e sebbene la maggioranza che ha portato Francesco Matacena al sindaco continui a navigare tra polemiche interne, alleanze in frantumi e progetti controversi, c’è una figura che, sin dalla campagna elettorale, ha cercato di fare luce su quello che molti volevano ignorare. Eugenia D’Angelo, ex consigliera e candidata sindaco, ha scelto un percorso difficile e, purtroppo, non premiato dagli elettori: quello della legalità e della trasparenza.
Nonostante non sia riuscita ad ottenere il consenso sufficiente durante le elezioni del 2024, D’Angelo non ha mai smesso di fare il suo dovere di cittadina attiva e responsabile. Anzi, il suo impegno per la città è proseguito anche dopo la sconfitta, quando avrebbe potuto rinunciare alla sua battaglia politica. Invece, ha continuato a denunciare ciò che non va e a mettere in evidenza le anomalie che, purtroppo, molti avevano preferito non vedere.
Una delle questioni più gravi sollevate da D’Angelo è quella del palazzetto dello sport di Aversa, un progetto che, secondo la sua denuncia, potrebbe rivelarsi irregolare dal punto di vista urbanistico. Presentando un esposto alla Procura della Repubblica, ha messo in discussione la legittimità dell’area scelta per la costruzione, la quale sarebbe stata classificata come zona destinata a verde pubblico. La denuncia di D’Angelo non si è limitata alla sola contestazione legale, ma ha messo anche in luce una relazione tecnica poco chiara e una serie di discrepanze tra quanto riportato e la realtà dei fatti. Questa posizione, che ha avuto il merito di smuovere l’opinione pubblica e le istituzioni, rappresenta un esempio lampante del suo impegno per una politica pulita, trasparente e lontana dai giochi di potere.
Tuttavia, la sua battaglia, un anno fa, non ha trovato una risposta positiva da parte degli elettori. Molti, infatti, hanno preferito sostenere una politica che sembrava più vicina agli interessi particolari e a promesse di facile realizzazione, piuttosto che abbracciare un programma che, purtroppo, non è stato percepito come immediatamente vantaggioso. In campagna elettorale, D’Angelo aveva messo in guardia la città dall’arrivo dei “padroni” di Mondragone e Teverola, come li definiva, con riferimenti a Giovanni Zannini e al deputato PD Stefano Graziano, che avrebbero condizionato pesantemente l’amministrazione. Il suo messaggio era chiaro: Aversa deve tornare agli aversani, deve essere governata da chi ha a cuore l’interesse collettivo e non da chi gioca al servizio di interessi privati e partitici.
Purtroppo, quella visione non ha trovato terreno fertile in una città che, come spesso accade, ha scelto la via più comoda: vendere il proprio voto per pochi spiccioli, piuttosto che investire nel futuro della propria comunità. L’elezione di Matacena e la situazione politica che ne è seguita hanno dimostrato che le previsioni di D’Angelo non erano solo scelte teoriche, ma un’analisi lucida e concreta della realtà. Un anno dopo, la città di Aversa si trova a fare i conti con la gestione confusa e conflittuale di un’amministrazione che, purtroppo, non ha saputo dare risposte soddisfacenti ai problemi della comunità.
Il caos politico e amministrativo che oggi caratterizza la città non è frutto del caso, ma il risultato di scelte ben precise fatte dagli elettori. D’Angelo, seppur non eletta, ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente ciò che non andava, mettendo in evidenza le fragilità e le incoerenze di un sistema che si è rivelato tutt’altro che stabile e duraturo. Ora, a distanza di un anno, la situazione offre alla città un’opportunità chiara di riflessione. Gli aversani devono fare mea culpa, riconoscendo che hanno preferito ignorare la voce della legalità e della trasparenza, per poi vedere la propria città scivolare nel baratro dell’incertezza e della confusione.
La lezione che Aversa dovrebbe imparare è questa: la politica non è un gioco di interessi personali, ma una battaglia quotidiana per il bene comune. E chi, come Eugenia D’Angelo, ha scelto di lottare per i principi di legalità e giustizia, non può essere ignorato, ma dovrebbe essere ascoltato con maggiore attenzione.
Eugenia D’Angelo, ha scelto di lottare per i principi di legalità e giustizia





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