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Provinciali, Zannini e Colombiano affrontano la notte dei lunghi coltelli per non perdere i voti dei consiglieri di Mondragone e San Marcellino

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A meno di 24 ore dall’apertura delle urne per le elezioni provinciali, le roccaforti politiche di Giovanni Zannini e Anacleto Colombiano — rispettivamente Mondragone e San Marcellino — si apprestano a vivere una notte di tensione e incertezze. Le difficoltà amministrative e le problematiche interne rischiano, infatti, di compromettere la stabilità politica dei Moderati e l’esito delle elezioni provinciali.

Il fatto che le difficoltà arrivino da Mondragone e San Marcellino è indicativo dell’allarme rosso che è scattato nelle ultime ore nel campo moderato. A Mondragone, la situazione è particolarmente critica. Le inchieste giudiziarie in corso stanno mettendo sotto pressione l’amministrazione locale e i consiglieri comunali, con accuse che riguardano la gestione degli appalti e la trasparenza amministrativa di uomini espressione diretta di Giovanni Zannini. Nessuno dei consiglieri dell’attuale maggioranza, però, vuol fare la fine degli sfortunati predecessori e così una parte dei moderati vorrebbe approfittare delle provinciali per frenare l’avanzata del proprio leader che, in maniera poco avveduta, è finito (nel caso delle elezioni di domani) coinvolto nell’ennesima competizione elettorale trasformata in prova di forza, per di più bruta. Allarmando, di conseguenza, le già attente procure.

Anche a San Marcellino Colombiano dovrà faticare molto nelle prossime ore per tenere a freno i moderati ribelli. La situazione nel comune dell’agro aversano non è meno preoccupante. Pietra dello scandalo la crisi finanziaria che cova sotto la cenere della propaganda di Colombiano. Una propaganda che non riesce più ad essere tollerata dai consiglieri di maggioranza che non vorrebbero dover mettere la firma ad una nuova dichiarazione di dissesto dopo la chiusura della prima procedure, nel 2021, quando l’osl lasciò l’amministrazione con 3 milioni di euro di attivo. La gestione Colombiano ha posto molti quesiti sulla gestione delle risorse dell’Ente come dimostra il debito verso la Gisec, ente controllato dalla Provincia, che è aumentato significativamente, passando da 1,2 milioni di euro nel 2014 a circa 4,8 milioni di euro nel 2023.

Queste difficoltà amministrative hanno alimentato malumori tra gli amministratori locali. Molti consiglieri comunali e sindaci, pur appartenenti al blocco moderato che sostiene Zannini e Colombiano, stanno esprimendo preoccupazioni sulla gestione attuale e sull’efficacia delle politiche adottate. Le divisioni interne rischiano di indebolire ulteriormente la coalizione e compromettere le possibilità di successo alle elezioni provinciali.

Le incertezze di Mondragone e San Marcellino sono un alert per tutto il fronte moderato e costringeranno Colombiano e Zannini a lavorare la notte pre elettorale per evitare che le prossime ore si trasformino in una notte dei lunghi coltelli.

  
     
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