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Agenzia delle entrate, professionisti arresti in Campania e Lazio

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CASERTA – Questa mattina i militari dell’arma dei Carabinieri, hanno eseguito tre misure cautelari in carcere e due agli arresti domiciliari. Rilasciavano certificazioni senza far pagare le imposte di bollo, ma intascavano ugualmente i proventi a fini personali. La corruzione alla  Conservatoria di Santa Maria Capua Vetere, ufficio periferico dell’Agenzia delle Entrate, era di casa, a partire dal capo dell’Ufficio che è finito in carcere. Sono stati i carabinieri del  Nucleo Investigativo di Caserta,  coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, ad eseguire stamani 12 misure cautelari (3 custodie cautelari, 2 agli arresti domiciliari, 4 divieti di dimora e 3 divieti temporanei di esercitare attività professionali).  VIDEO
Professionisti coinvolti

In cella sono finiti Graziano Castaldo, di Riardo, che era capo dell’ufficio teatro dei fatti, e gli impiegati Andrea Ventriglia e Raffaele Gagliardi, entrambi di Macerata Campania.

Ai domiciliari, invece, Nunzio Di Fuccia, di Marcianise, e Gennaro Marletta, di Arienzo. Divieto di dimora a Santa Maria Capua Vetere è stato invece disposto per Mirella Funiciello, del posto, Giorgio Perfetto, di Trentola Ducenta, Grazia Caserta, di Giugliano, e Igino Cappabianca, di Capua. Il gip ha poi firmato tre divieti di esercitare la professione per Massimo De Santis, Giovanni Carella e Giovanni Traettino. Si tratta di professionisti che avrebbero beneficiato dei “favori” degli impiegati pagandoli per ottenere documentazioni in modo agevolato.

L’indagine

L’indagine che come detto ha preso le mosse dalla denuncia di un dipendente onesto della Conservatoria di Santa Maria Capua Vetere, ha visto l’impiego di intercettazioni e video dai quali si evince che, in cambio di denaro, gli indagati fornivano ai  professionisti certificazioni senza il versamento della relativa imposta di bollo e il passaggio per l’apposito sportello della ricezione pubblico.  Sono numerosi i professionisti coinvolti nell’inchiesta: avvocati, commercialisti , ingegneri, architetti, geometri, visuristi e impiegati presso studi notarili sia in Campania e Lazio.

 Le accuse

Secondo i reati ipotizzati dalla procura, gli impiegati pubblici, in cambio di denaro, fornivano ai richiedenti certificazioni senza il versamento della relativa imposta di bollo, e senza il passaggio attraverso l’apposito sportello riservato al pubblico.

Video

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