CASERTA – Per ingannare il tempo c’è sempre lo smartphone, ma va benone anche il caro vecchio ventaglio, oppure il volantino commerciale del supermercato da sfogliare pagina per pagina mentre si fa la fila.
Già perché, ogni mattina, alla poste centrale di via del Redentore, l’attesa è sempre lunga.
Ci sono anziani, ragazzi giovani e ancora poco pratici che si fanno accompagnare dalla madre, gente che arriva con i sacchetti della spesa in mano.
Tutti in coda, a formare il serpentone già dalle 8. «Devo pagare il bollettino, pensavo di andare in tabaccheria ma tre di queste mi hanno detto che non erano abilitate per quelle bianche», rivela un signore a metà fila, sospirante perché sa che la mattinata sarà ancora lunga.
Sotto il sole di fineluglio non è il massimo, neanche il cornicione del palazzo delle poste regala un briciolo di ombra.
Niente numeri, secondo le disposizioni nazionali. E pochi utenti, va detto, che indossano la mascherina. Arriva un’anziana. «Chi è l’ultimo? No, per carità. Ci rinuncio, altrimenti non torno più a casa», e gira i tacchi e se ne va.
E per fortuna che queste non sono le giornate “calde” per il ritiro delle pensioni, altrimenti sai che processione.
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