Rito abbreviato per la consigliera regionale Maria Luigia Iodice, accusata di falsificazione o alterazione di schede elettorali. È stata questa la richiesta dei suoi legali, gli avvocati Giacomo Papa e Ida Sagnelli, accolta dal gup Raffaele Coppola del tribunale di Napoli Nord.
Secondo i magistrati normanni ci sarebbero state 13 schede elettorali alterate con il voto di preferenza aggiunto in un secondo momento e con matita non regolamentare. La vicenda risale alle elezioni regionali del 2020, alle quali Iodice, 66 anni, si è candidata nella lista “Noi Campani” di Clemente Mastella a sostegno della ricandidatura di Vincenzo De Luca a presidente della Regione Campania. Maria Luigia Iodice, candidata nella circoscrizione provinciale di Caserta, è stata eletta con 6.692 voti di preferenza.
Secondo la Procura aversana Iodice, “in concorso con soggetti non identificati” e “in veste di istigatore”, avrebbe “alterato 13 schede elettorali” nella sezione 9 del comune di San Cipriano d’Aversa, “aggiungendo ai voti di preferenza già espressi dagli elettori il nominativo ‘Iodice’ vergato in ciascuna scheda dalla stessa mano e con matite non regolamentari”. Sotto la lente degli investigatori è finita anche un’ulteriore scheda, con un unico voto di preferenza per Iodice, “espresso con l’utilizzo di matita anti regolamentare e annullata in sede di scrutinio”.
Le indagini sono scattate a seguito della denuncia presentata dal primo dei non eletti, Agostino Stellato detto “Steve”, difeso dall’avvocato Francesco Parente, che ha anche presentato ricorso prima al Tar e poi al Consiglio di Stato, in entrambi i casi rigettato. Si è costituito parte civile e la costituzione è stata regolarmente ammessa nel corso dell’udienza. Si torna in aula nel mese di luglio per la requisitoria del pm e le discussioni dei legali
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