AMBC: Mondragone una città turistica? Ma mi faccia il piacere!

Comunicato Stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune Il mantra “Mondragone è una città turistica” ci accompagna da sempre. “Eppure, ha dichiarato Gianni Pagliaro, portavoce dell’Associazione Mondragone Bene Comune, si tratta più di un auspicio che della realtà. Bisogna iniziare ad avere il coraggio di dire che Mondragone non ha mai avuto politiche per il turismo, non…

Comunicato Stampa dell’Associazione Mondragone Bene Comune

Il mantra Mondragone è una città turistica” ci accompagna da sempre. “Eppure, ha dichiarato Gianni Pagliaro, portavoce dell’Associazione Mondragone Bene Comune, si tratta più di un auspicio che della realtà. Bisogna iniziare ad avere il coraggio di dire che Mondragone non ha mai avuto politiche per il turismo, non è stata mai al centro di investimenti pubblici e privati destinati al turismo (fatta eccezione per piccoli interventi familiari) e manca dei fondamentali per potersi definire una città turistica. Quelle poche risorse pubbliche (fondi comunitari) ricevute sono state tra l’altro quasi sempre miseramente sprecate, a partire da quelle- illegalmente distratteche dovevano servire per il Centro Servizi Turistici presso la porzione di palazzo comprata dagli eredi Tarcagnota, CST mai realizzato.Occorre iniziare a raccontarla giusta, a dire che per una città non basta avere il mare e la spiaggia (che non sono meriti nostri) per potersi automaticamente definireturistica. Da anni abbiamo preso la buona abitudine di cercare di parlare con numeri alla mano, essendo i numeri gli unici in grado di fare luce sulla realtà dei fatti, lasciando ad altri le chiacchiere da bar (con il dovuto rispetto per i confronti davanti ad un caffè o una birra). L’AMBC ha chiesto, come fa da sempre, a Dario Caprio, di dirci come stanno realmente le cose, di fornirci un po’ di dati e di aiutarci a fare qualche riflessione.“Prendendo alcuni coefficienti connessi allo sviluppo turistico, ha dichiarato Dario Caprio, come- per esempio– le presenze turistiche, il numero dei posti letto, la presenza di alberghi a 4 e 5 stelle, i mq di concessione demaniale ad uso turistico e così via, è stato costruito un punteggio totale sviluppo turistico che va da 0 a 20. Mondragone ottiene un misero 5, ben inferiore al 9,43 di Castel Volturno, al 9,79 di Cellole, al 10,14 di Sessa Aurunca e inferiore addirittura al 6,79 di Giugliano. E stiamo parlando soltanto del punteggio dei comuni del  Litorale Domizio, evitando di considerare ben altre realtà campane, come –per esempio– il 18,10 di Sant’Agnello (NA). Ciò che maggiormente colpisce tra i coefficienti considerati, ha continuato Dario Caprio, è il numero delle presenze di turisti: a Mondragone l’ultima rilevazione ha registrato 11.268 presenze, a Cellole sono state 12.283,  a Castel Volturno ben 218.519 e a Sessa Aurunca addirittura 326.319. La quasi totale assenza di strutture alberghiere (fatta eccezione per un paio di realtàche cercano di andare aventi tra mille difficoltà), la significativa presenza di villeggianti pendolari e la permanenza di un non trascurabile sommerso con case estive locate in nero (fenomeno che, seppur in forte contrazione rispetto agli anni ‘60 e ’70, continua a registrarsi) sono alla base di questo dato, che conferma che siamo di fronte ad un turismo occasionale, casareccio, non organizzato, predatorio, alquanto sfuggente ed abusivo, vantaggioso per pochi, ma che non fa assolutamente sviluppo e occupazione e non fa crescere la città nel suo complesso, sulla quale anzi vengono scaricati alcuni costi e non poche inefficienze. La valutazione ponderata delle caratteristiche connesse allo sviluppo turistico, alle caratteristiche ambientali e alla balneabilità determina, ha proseguito Dario Caprio, una classifica che va da A(alta valenza turistica), a B1 (ordinaria valenza turistica),a B2 (limitata valenza turistica). Il primo comune della regione Campania, per dare l’idea della classifica,posizionato ovviamente in A (Positano), raggiunge il punteggio di 28,29. Sessa Aurunca, in B1, raggiunge 15,58 punti. Cellole, sempre in B1, ha invece 14,79 punti e Castel Volturno, anch’esso in B1, raggiunge i 14,18 punti. Mondragone viene classificato, purtroppo, in B2 con miseri 10 punti, quart’ultimo della classifica regionale(57° su 60). La collocazione in B2 fa felice soltanto i concessionari che pagano oneri concessori più bassi. Ci sarebbero tante altre cose da dire e da approfondire, ha chiosato Dario Caprio, ma lo spazio di un comunicato non ce lo consente. Sarà per un’altra volta. Ci tengo a sottolineare però, ha concluso Dario Caprio, che abbiamoutilizzato esclusivamente dati istituzionali della regione Campania, dati presenti nella Relazione Generale delPiano di utilizzazione delle Aree Demaniali Marittime(preliminare), il PUAD approvato dalla Giunta regionale a dicembre del 2019, con Delibera n. 682”. “Come si vede, ha rimarcato il portavoce dell’AMBC, Gianni Pagliaro, quanto asserivo in premessa trova ampia e scientifica giustificazione: Mondragone non è una città a sviluppo turistico e sta sprecando da sempre il suo mare e la sua spiaggia e l’opportunità di fare del turismo un volano di sviluppo ed occupazione. Ritorneremo a breve ad occuparci del settore e nello specifico di concessioni e di piano spiaggia. Dopo questi dati, ha concluso il portavoce dell’AMBC, Gianni Pagliaro, c’è però da domandarsi, non senza amarezza e sconforto: ma chi continua a stare per strada in diretta social ha letto la relazione al PUAD? E non si vergogna dei suoi 5 anni +qualche mese sprecatinon per lui ovviamente, ma per la città a guardare e a riprendere l’asfalto e a trattare i mondragonesi come tanti sudditi arretrati?”

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