Continua la protesta dei metalmeccanici della “Terra di Lavoro”, una società della provincia di Caserta coinvolta nel processo di “armonizzazione” dei contratti, che, come descritto, sta provocando una modifica unilaterale delle condizioni lavorative per circa trenta dipendenti. Questi lavoratori, che attualmente ricoprono ruoli da metalmeccanici, saranno declassati a semplici addetti alle pulizie, subendo significativi svantaggi sotto il profilo retributivo, pensionistico e delle garanzie occupazionali.
I rappresentanti sindacali, tra cui FIOM CGIL, FIM CISL e USB lavoro privato, hanno nuovamente richiesto un tavolo di discussione, ma la provincia di Caserta ha limitato l’ordine del giorno a un unico punto, quello relativo all’armonizzazione delle retribuzioni, senza dare spazio a ulteriori margini di discussione. A fronte di questa posizione, le organizzazioni sindacali hanno deciso di non partecipare all’incontro convocato per il 24 febbraio 2025, confermando invece una grande assemblea che si terrà il 26 febbraio. L’assemblea sarà aperta a tutti i lavoratori interessati, ai rappresentanti sindacali, ai consiglieri regionali e provinciali, e ai cittadini che vogliono esprimere solidarietà.
Il testo della comunicazione inviata al presidente della Provincia di Caserta, Marcello de Rosa, è chiaro: le organizzazioni sindacali esprimono il loro fermo dissenso nei confronti del tentativo dell’azienda di modificare unilateralmente i contratti applicati, chiedendo l’annullamento di tale procedura e la convocazione di un incontro per discutere il ripristino dei contratti nazionali originari. Inoltre, ribadiscono che non parteciperanno all’incontro del 24 febbraio, lasciando aperte tutte le opzioni per azioni di mobilitazione future.
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