Nel nostro Paese non c’è una normativa univoca che sia in grado di disciplinare l’accesso ai cani in spiaggia. Sono infatti i sindaci e le Capitanerie di porto che decidono in autonomia come affrontare i regolamenti. Come ricorda l’Enpa, ci sono ancora molti divieti ma negli ultimi anni ci sono stati anche piccoli progressi. Anche perché molti Comuni hanno finalmente iniziato a comprendere che il turismo con i pet è una risorsa preziosa per l’economia locale.
Però non sempre le località che si presentano come “animal friendly” lo sono davvero. Accade talvolta che ordinanze all’apparenza permissive nascondano in realtà delle vere insidie. Come orientarsi dunque in questa giungla? La prima regola d’oro è quella di informarsi prima della partenza contattando gli uffici comunali e consultando direttamente il testo del provvedimento che disciplina l’accesso dei cani alle spiagge.
Controllare sempre quale sia il tratto aperto ai cani consultando eventualmente le mappe online. Fare attenzione poi che la spiaggia non sia localizzata in una zona ad alto inquinamento vicino alla foce di un fiume o allo sbocco di un canale o all’interno di porti e porticcioli. Occhio anche a delle eventuali restrizioni orarie.
Accertarsi che non sia richiesto il consenso degli altri bagnanti e, infine nel caso si ritenessero le limitazioni assurde o immotivate, scrivere sulla pagina facebook, conclude l’Enpa, dell’amministrazione comunale.
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