Cangiano (FdI) non ha più al guinzaglio il suo ex portabose Pagano e mò?

CASERTA – Per chi è interessati alla politica, forse non sa e quindi informiamo che esiste un partito, quello della Meloni ovvero Fratelli d’Italia che nell’interno si arroviglia. Siamo oltre le barzellette, si è mai visto che un coordinatore provinciale di un partito  viene indicato, come punto di equilibrio e di unità per tentare di…

CASERTA – Per chi è interessati alla politica, forse non sa e quindi informiamo che esiste un partito, quello della Meloni ovvero Fratelli d’Italia che nell’interno si arroviglia.

Siamo oltre le barzellette, si è mai visto che un coordinatore provinciale di un partito  viene indicato, come punto di equilibrio e di unità per tentare di arrivare alla costituzione di una coalizione elettorale, viene ostacolato e forse addirittura bruciato da un suo collega di partito, che poi è la massima espressione politica dello stesso.

Stiamo scrivendo di Enzo Pagano, funzionario dell’Agenzia delle Entrate, leader provinciale di Fratelli d’Italia, candidato alle prossime elezioni europee, ma compulsato da partiti e movimenti dell’area di centrodestra di Aversa affinchè si renda disponibile a misurarsi per la carica di sindaco, visto e considerato che Pagano, zitto zitto, non disdegna la cosa ed  ha il grande vantaggio di non essersi al momento inemicato nessuno.

Ma,  la possibilità di essere eletto come sindaco della seconda città della provincia di Caserta, diventa difficile, se non impossibile, se l’altro leader del partito, cioè Gimmi Cangiano, coordinatore regionale grazie ai buoni uffici di Marco Lollobrigida, cognato, se non andiamo errato, di Giorgia Meloni, va affermando che Enzo Pagano suo inseparabile ‘amico’ ( si vocifera che Pagano abbia partecipato anche a  qualche società con Cangiano, quando questi fu attraversato dalla passione essendo un ex dj , per i discobar e i pub,sia a Caserta con il famoso Thaddeus, sia a Santa Maria Capua Vetere) non è un buon candidato sindaco, ma ha detto sì alla candidatura alle elezioni europee, sapendo bene che Pagano non sarebbe stato eletto.

La prospettiva che il suo ex portaborse possa affrancarsi definitivamente, diventando, in una città fondamentalmente di centrodestra, sindaco di Aversa, lo inquieta e non poco.

Anche perchè se  Pagano accetta e si candiderà a sindaco, dovrà rinunciare a correre per le europee. E  la Giorgia, ovvero la Meloni, gli chiederebbe  di candidarsi, a lui non va a genio proprio. Il problema è un altro, invece. Nel disegno di Cangiano, costruito sul risiko politico più che sul consenso, c’è l’idea, molto polveriniana, visto che il mitico petite poudre resta un suo consigliere fondamentale, c’è quello di far eleggere, in consiglio regionale, un suo fedelissimo o un politico con cui stipula un accordo per poi, in caso di vittoria del centrodestra, farsi indicare come assessore, ripetendo la stessa operazione che Coronella e Polverino gli consentirono di fare dopo le elezioni provinciali del 2010.

Poi c’è la subordinata della sua candidatura diretta, che ribadirebbe quella di 5 anni fa, ma che incrocerebbe una maggiore concorrenza e alternative non controllabili, non di puro gregariato, così come avvenne nel 2015.

Ed un Enzo Pagano divenuto potente sindaco di Aversa, in un contesto politico in cui la dialettica si è ampliata ed amplificata, in un partito che deve riunire nella stessa stanza 20 persone per far sì che le liste si presentino nelle elezioni comunali più importanti, e che la gloriosa, quanto controversa, fiamma almirantiana non resti spenta dappertutto, così com’è successo nel partito a conduzione individuale, fa paura, dà fastidio e intralcia l’attuazione di quel modello dei 4 gatti che tanto ha reso agli obiettivi di Gimmi Cangiano, come dimostra ampiamente (questo è il vero motivo della mancata presentazione della lista alle provinciali in alternativa a Carlo Marino) anche la vicenda del tappeto rosso, steso dallo stesso Marino, cioè dal sindaco di centrosinistra di Caserta, davanti all’ingresso dell’antico complesso di Sant’Antida, un tempo asilo gestito dalle suore, oggi core business dell’azienda di famiglia di Gimmi Cangiano, nella quale ha trovato assunzione la figliuola del Mariano  consigliere della presunta opposizione al Comune di Caserta, guarda caso nell’asilo di Via Sant’Antida.

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