È quanto messo nero su bianco in una memoria depositata oggi a piazzale Clodio dal difensore dell’autore di quella foto, un maresciallo della Compagnia carabinieri Roma Centro e amico di Rega, indagato per rivelazione del segreto d’ufficio.
In questo filone è indagato una secondo carabiniere, l’autore del bendaggio, mentre a diffondere la foto sarebbe stato un altro militare che ne sarebbe venuto in possesso pur non appartenendo al gruppo di WhatsApp e che sarebbe già stato individuato dai vertici dell’Arma.
L’avvocato Andrea Falcetta nel depositare la memoria ha presentato una istanza ai pm con cui chiede di sottoporre a interrogatorio il suo assistito.
Nella memoria il militare ricostruisce le ore successive all’omicidio del collega, colpito con 11 coltellate da Finningan Lee Elder.
Il maresciallo afferma di aver appreso della morte di Cerciello intorno alle 5.40 del 27 luglio dalla telefonata di un collega. Aggiunge di aver partecipato alle ricerche dei responsabili, su ordine del proprio comandante di Compagnia.
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