Caserta: solo in 500 manifestano per le scuole, gli altri stanno a guardare
CASERTA – Questa mattina una manifestazione di circa 500 persone per tentare di salvare le scuole del territorio sì perché non sono le scuole della provincia ma le scuole di un intero territorio protagonisti 500 ragazzi che partendo dalla stazione di Piazza Garibaldi attraversato un’intera città insieme ai comuni cittadini ai dipendenti della Provincia e a tutti quelli che si vedono tolti la speranza di un futuro tutt’altro che sereno
A testa del corteo gli studenti in rotta contro la bancarotta la giovanissima Lucia rappresentante degli studenti che ha tenuto a precisare che ad oggi non hanno avuto ancora risposte concrete. Poi dichiara : ‘stiamo riempiendo le piazze da ottobre, sono stati occupati gli istituti a dicembre, noi vogliamo solo lo stanziamento di fondi straordinari non surrogati al decreto Salva Caserta per rendere agibili le nostre scuole. VIDEO
Presente anche Marco Cerreto dirigente nazionale di M N S, il quale era della Provincia assessore al bilancio, il quale da noi raggiunto, non risparmia parole dure al governo attuale:’ La colpa principale è da imputarsi alla legge Delrio realizzata in virtù del disegno della riforma costituzionale. Un governo serio l’avrebbe abrogata è inutile prendersela con il presidente della Provincia, se i soldi non arrivano non è possibile fare alcun tipo di programmazione.
Era presente anche Ciro Guerriero che insieme a Gigi Cobianchi, ha scoperchiato il vaso di Pandora, (delle certificazioni inesistenti sulla sicurezza scuole) il quale fa appello, continua ad invitare di mettere da parte i colori politici per il bene del territorio. rilasciando questa dichiarazione :’La manifestazione di quest’oggi ha come protagonisti i ragazzi, il nostro futuro, dietro i quali non bisogna nascondersi per certe faziosità politiche, mi trovereste avversario. Basta delegare, bisogna far sentire ognuno la propria voce. Questa è una battaglia non solo per le scuole della provincia anche per le scuole comunali e private che non sono esenti da determinate problematiche, ovvero della sicurezza. Il tema cardine della nostra lotta è quello della sicurezza nella sua interezza, ritengo da cittadino che sia una battaglia giusta per la legalità, di un diritto costituzionale.’
Francesco Melone: ”Dopo Caserta, a settembre lo ha dichiarato il presidente della provincia di Avellino, Domenico Gambacorta, c’è la concreta possibilità di non riaprire le scuole». La stessa cosa, inutile dirlo, potrebbe accadere anche nel resto della Campania (come ha evidenziato il presidente della provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, durante una trasmissione…effetto domino. Il governo deve agire subito.”
Adriana Giusti :I tagli alle Province sono stati costanti. Tre miliardi in tre anni. Fondi ridotti all’osso, forse perché la soppressione dell’ente territoriale sembrava imminente. Ma le competenze sono rimaste le stesse. E non sono competenze da niente: scuole (gli istituti superiori), strade (il 75 per cento della rete nazionale), fiumi (con tutti i problemi legati al dissesto idrogeologico). Le conseguenze? Un disastro. VIDEO
Marinella Laudisio dell’associazione CIC: L’ istruzione è un bene su cui non si può scherzare i problemi strutturali, seppur gravissimi, esistono da lungo tempo ci sono amiche doppiamente colpite, sia come dipendenti di una provincia disastrata che genitori ai cui figli sono stati chiusi gli istituti. Bisogna dare risposte concrete oggi, non domani, né tantomeno vogliamo, interventi tampone. Giù le mani dal nostro territorio.
Al corteo c’era anche la senatrice casertana del Movimento 5 Stelle Vilma Morronese, che ha bollato come “mosse propagandistiche in chiave elettorale” quelle relative “al milione stanziato da De Luca, somma che circola da mesi, e ai 4 milioni del Governo, che non risolvono alcun problema perché tra qualche mese le scuole, senza un deciso piano di intervento edilizio e molti fondi, non riapriranno. Basta prendere in giro studenti e cittadini casertani”.
Il corteo, si è posizionato di fronte l’ingresso della Prefettura, gli studenti hanno deposto dei libri a terra per protesta, e alcuni di loro hanno motivato il gesto dicendo:’Resteranno lì finché non avremo risposte’, poi si sono ‘scocciati’ la bocca ma non prima di aver detto: ”Questa è la metafora della nostra condizione siamo da sempre senza voce nessuno ci ha ascoltati.”
Martedì 23 maggio ci sarà un’ulteriore corteo a Caserta cui parteciperanno oltre agli studenti anche i dipendenti della Provincia.
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