CASERTA – C’è un silenzio che fa più rumore delle sirene, e si sente forte e chiaro tra i viali del cimitero cittadino, dove le promesse dell’amministrazione si sono dissolte come il decoro tra le tombe. Sono i visitatori stessi, cittadini comuni che chiedono solo rispetto per i propri defunti, a denunciare ancora una volta una realtà che definire indegna è riduttivo: strutture pericolanti, vetri sospesi come ghigliottine pronte a cedere, e uno stato generale di abbandono che trasuda incuria istituzionale.
E dire che non è la prima volta. Già lo scorso ottobre, una segnalazione formale era stata inviata al Comune, con tanto di solleciti indirizzati al dirigente del settore, Luigi Vitelli. Risultato? Nessuno. Nessuna azione concreta, nessuna messa in sicurezza, nessun provvedimento utile a scongiurare ciò che – se dovesse accadere il peggio – sarebbe stato ampiamente annunciato.
Oggi, a raccogliere lo sfogo e l’indignazione dei cittadini è Ciro Guerriero, unico a dare voce a chi in quel luogo sacro cammina ogni giorno tra il dolore e la paura. “A tutt’oggi, nonostante la precedente segnalazione, non risulta essere stato adottato alcun provvedimento idoneo a rimuovere le cause di pericolo” – denuncia l’attivista e ora candidato sindaco. Un’accusa pesante, ma fondata su fatti innegabili.
Alle già gravi carenze igienico-sanitarie si aggiungono oggi nuove criticità: vetrate instabili, danneggiate dal tempo e dagli eventi atmosferici, che potrebbero staccarsi e colpire visitatori o operatori; lesioni strutturali visibili; e un generale stato di degrado che rende il cimitero più simile a una zona abbandonata che a un luogo di memoria e rispetto.
E allora viene spontaneo chiedersi:L’amministrazione è sciolta, ma dove sono i commissari? Sono informati ?Perché non ha ancora agito? Perché in precedenza nessuno ha provveduto nemmeno dopo segnalazioni ufficiali e ripetute? È lecito sospettare un’omissione? Chi ha la responsabilità della manutenzione e della sicurezza di una struttura tanto delicata, eppure così trascurata?
Guerriero chiede alle anime pie dei commissari prefettizi inviati dal Ministero, ad horas un provvedimento d’urgenza e l’immediato accertamento delle responsabilità. Non si può più aspettare. Perché in questo cimitero non sono solo i morti a essere dimenticati. Anche i vivi, quelli che si ostinano a chiedere dignità, sembrano sepolti sotto il peso dell’indifferenza istituzionale.
E se davvero accadesse un incidente? Chi risponderebbe? Chi metterebbe la firma su quella negligenza? Se qualcuno spera che tutto passi in silenzio, si sbaglia: a Caserta c’è chi ha deciso di non tacere più.
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