Da fine dicembre il virus cinese ha infettato più di 6000 persone e ne ha uccise 133. Questo già basterebbe a mettere in crisi le popolazioni. Aggiungiamo che i media e le notizie sul web forniscono informazioni non sempre verificate e spesso presentate con titoli eclatanti, alimentando ancora di più il panico.
Alcuni sostengono che l’origine del coronavirus sia da ricercare nei pipistrelli e nei serpenti.
Ma gira anche la notizia, riportata da importanti giornali e Tg, che il virus sia sfuggito da un laboratorio cinese in cui si facevano esperimenti per modificare il virus della SARS e trasformarlo in un’arma batteriologica.
Le teorie sono molte e nessuna accertata. Questo sicuramente non aiuta le persone a rimanere tranquille, anche se gli esperti chiedono di non creare allarmismo.
Certamente i media hanno una grande responsabilità a riguardo, visto il bombardamento giornaliero di notizie.
Il panico dilagante ha portato le persone ad avere paura di tutto, persino di mangiare nei ristoranti cinesi, fino a casi più gravi, come la notizia riportata dal Daily Mail. Infatti, un uomo cinese di 60 anni è morto martedì notte per arresto cardiaco fuori dal ristorante Masuya Suisan, nella Chinatown di Sydney, in Australia. I responsabili del ristorante hanno riferito di essere stati informati dal personale che un uomo era crollato davanti al locale.
Da quanto riportato dal quotidiano inglese, i presenti che hanno assistito alla scena si sono rifiutati di effettuare la rianimazione cardiopolmonare all’uomo perché avevano paura che avesse il coronavirus.
I paramedici arrivati sul posto hanno cercato di rianimare l’uomo ma purtroppo senza riuscirci: il sessantenne è morto davanti al locale.
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