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Conte alla F. Gesuè di S. Felice a Cancello

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S. Felice a cancello (CE) – Giuseppe Conte contestato da alcuni insegnanti precari durante la sua visita ad una scuola di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta. “Vergogna, vergogna”, ha urlato il gruppo di manifestanti, quasi tutti muniti di mascherina ma senza mantenere distanziamento, al passaggio del presidente del Consiglio che era protetto da un cordone di sicurezza. (video)

Per il leader di Ckè Ciro Guerriero la visita di Conte ricorda lo stile di alcuni governanti del Sud America, poiché nel quadro desolante che lo circonda e che riguarda le condizioni degli edifici scolastici in provincia di Caserta, il Premier viene a portare elemosine, in una realtà in cui i sistemi la totale assenza di politiche di sviluppo e con una sicumera agghiacciante dichiara allo stesso tempo di prorogare lo stato di emergenza fino al 2021.  Questi tizi sono davvero gli stessi personaggi che criticarono Orban per aver assunto i pieni poteri.

Anche Alessandra Vigliotti responsabile regionale del dipartimento istruzione di Fratelli d’Italia si chiede come mai la Azzolina abbia il tempo di fare visite nelle scuole senza però avere il tempo da 6 mesi di ricevere nel suo ufficio gli insegnanti precari che ormai manifestano sotto il suo ministero una settimana si è l’ altra pure. Mancano infatti migliaia di insegnanti in Italia, ma ancora bloccate sono le immissioni in ruolo . E peccato che la Ministra non abbia avuto nemmeno il tempo di visitare anche le migliaia di persone in fila sotto la pioggia a Monte Sant’Angelo assiepati in fila dalle prime ore del Mattino per aspirare ad un posto nel TFA per continuare ad essere dei precari nel mondo dell ‘ insegnamento del sostegno .

La dirigente scolastica della “Francesco Gesuè” di San Felice a Cancello Teresa Mauro a margine della visita del premier Giuseppe Conte e della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha riferito  che Conte e Azzolina, hanno girato tra i banchi distribuendo sorrisi e carezze, rivolgendosi alla stessa informandosi se si potevano fare  foto e se i genitori dei bambini  avessero firmato la liberatoria. Lo stesso ha poi invitato un bambino, che indossava una mascherina con sopra raffigurato un supereroe, a fare una foto ricordo anche con la «sua» ministra, definendolo «la maestra di tutte le maestre». “Per i ragazzi della secondaria è stato quasi uno shock vedere che le cose che studiano sono poi persone in carne ed ossa – ha spiegato Mauro – Erano molto emozionati ed avevano quella riverenza giusta nei confronti di queste personalità”. Diverso il discorso per i bambini delle scuole elementari che hanno mostrato al premier la loro spontaneità: “Vedevo il presidente come un papà, uno zio. Si è spogliato dei panni istituzionali rapportandosi con i bambini piccoli”.

E proprio dagli alunni sono arrivate le istanze che più hanno colpito Conte: “hanno espresso le difficoltà nel non avere la scuola di una volta in quanto per ospitare i bambini della primaria (di solito al plesso Don Milani nda) abbiamo dovuto eliminare i laboratori”.

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