Coronavirus, gli avvocati: Astensione dalle udienze fino al 20 marzo

Le misure adottate nei diversi Tribunali non sono ritenute adeguate a ridurre il rischio di contagio in relazione alle modalità di interazione che connotano le attività giudiziarie, e considerato che il rischio di contagio si sta aumentando su tutto il territorio nazionale, l’OCF ha indetto uno sciopero fino al 20 marzo. L’Ufficio di coordinamento dell’organismo…

Le misure adottate nei diversi Tribunali non sono ritenute adeguate a ridurre il rischio di contagio in relazione alle modalità di interazione che connotano le attività giudiziarie, e considerato che il rischio di contagio si sta aumentando su tutto il territorio nazionale, l’OCF ha indetto uno sciopero fino al 20 marzo. L’Ufficio di coordinamento dell’organismo congressuale forense ha “indetto l’astensione dalle udienze e da tutte le attività giudiziarie, in ogni settore della Giurisdizione, per il periodo di quindici giorni con decorrenza dal 6 e fino al 20 marzo 2020”, in ragione dell’emergenza epidemiologica che si sta verificando in Italia, e a causa della mancata predisposizione di apposite norme finalizzare a tutelare gli avvocati italiani.

L’astensione è stata qualificata quale “legittimo impedimento”. Il 4 marzo è stata anche inviata una lettera la Guardasigilli, a firma del Coordinatore, e dove peraltro si informa che, nel caso ove la situazione in corso resti immutata, l’OCF assumerà iniziative atte a garantire in modo più adeguato (di quanto oggi non avvenga) la salute degli Avvocati Italiani e le esigenze di tutela dei diritti dei Cittadini. Il 26 febbraio l’UNCC ha diffuso un comunicato, a firma del Presidente de Notaristefani, dove si è evidenziato che, in questi giorni, molte udienze civili si svolgono con modalità che costituiscono un oltraggio alla dignità degli Uomini, prima ancora che dei Difensori: “Cittadini ed Avvocati ammassati come bestie al di fuori di aule nelle quali si entra ad uno alla volta, evidentemente per il timore, più che del contagio, della possibile attribuzione della relativa responsabilità”.

Si evidenzia la circostanza che Avvocati e Cittadini italiani sono stati addirittura respinti da alcuni Tribunali in quanto provenienti da aree ritenute a rischio in quella di destinazione, benché non risultasse che la loro libertà di circolazione sul suolo nazionale fosse stata limitata, almeno secondo i canoni ordinamentali. Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli ha proclamato l’astensione dalle udienze dal 3 marzo e fino all’11 marzo: udienze civili e penali della Corte di Appello di Napoli e della Circoscrizione del tribunale di Napoli, come pure amministrative davanti al Tar Campania (sez. Napoli) e tributarie dinanzi alla CTP di Napoli e alla CTR, fatta salva la trattazione degli affari civili, penali e amministrativi “di cui agli art. 4, 5 e 6 del codice di autoregolamentazione”.

Infatti, gli avvocati partenopei, già da fine febbraio, avevano richiesto l’espletamento dell’attività di sanificazione delle strutture giudiziarie e l’installazione di dispenser per impedire la diffusione del coronavirus. Per gli stessi legali, in questo momento storico, risulta necessario “salvaguardare l’attività di coloro che che, anche in presenza di un minimo segnale, ritengono di non partecipare alle udienze a tutela di tutta la comunità e nel rispetto della legge”.

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