CASERTA -Ufficialmente, non possiamo dirvi nulla. Ma ufficiosamente… qualcosa sì.
Il consorzio pronto a entrare nella partita-stadio non è esattamente un gruppo di sprovveduti con la passione per il calcestruzzo fai-da-te. Si tratta, a quanto trapela, di realtà imprenditoriali strutturate, con sede in Italia (più Nord che Sud, ma senza offendere nessuno) e con all’attivo progetti di rilievo nel settore delle costruzioni, dell’impiantistica sportiva e, probabilmente, anche della pazienza zen necessaria per affrontare la burocrazia locale.
Non sono mai comparsi in talk show televisivi, non hanno un profilo TikTok aziendale con balletti motivazionali, e nessuno di loro ha mai detto “ci pensiamo noi” senza poi pensarci davvero. Già questo, in tempi moderni, è un segnale promettente.
Non possiamo fare nomi – e non è un modo di dire, ci è stato proprio chiesto di non farli – ma possiamo dirvi che i curriculum in questione sono più lunghi del bando del PNRR e che, in ambienti imprenditoriali, la frase “quelli lì sono gente seria” è stata ripetuta più volte del “c’è campo?” al Pinto.
In sintesi: se tutto andrà come dovrebbe, non parliamo di un sogno in grande, ma di un progetto concreto. Con protagonisti in grado di parlare poco e lavorare molto – cosa che, da queste parti, vale più di uno slogan da conferenza stampa.
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