Il giorno della memoria è per antonomasia la giornata del ricordo e del monito affinché orrori come quello che abbiamo purtroppo visto nella storia non abbiano più a ripetersi.
Sono passati solo 72 anni da quando l’incubo di Auschwitz ha avuto fine. E per questo, oggi più che mai, il Giorno della memoria non è solo una ricorrenza, ma un giorno in cui riflettere profondamente su ciò che ci circonda e ciò che abbiamo dentro.
Proprio per questo ogni anno in Italia si celebra il ricordo con più manifestazioni, e con una programmazione televisiva apposita.
Nel 1945, il 27 gennaio l’armata rossa liberava Auschwitz mentre tentava l’affondo finale per fare breccia nella linea difensiva tedesca Narew-Vistola ed entrare nel cuore del regime nazista. Un giorno sicuramente significativo, in cui per la prima volta i liberatori si trovavano davvero davanti l’orrore del genocidio nazista nel luogo dove più di un milione di esseri umani vennero barbaramente sterminati.
Per evitare che nuovi orrori possano sconvolgere il mondo, attraverso la funzione primaria che la memoria esercita nell’evitare che omissioni e vigliaccherie del passato – le nostre – possano permettersi a certi drammi di ripetersi, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005 con la risoluzione 60/7 ha designato il 27 gennaio come Giorno della memoria internazionale, nel 2017 arrivato alla sua 72° edizione.
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