Secodo quanto dicono i media, sono in crescita l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive, in Campania i pazienti gravi affetti da Covid sono pari al 7% dei ricoverati. Tra il 22 e il 28 dicembre, in tutte le province campane si è registrato un aumento del 103,8% dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente, con una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi: 811 per 100mila abitanti. Questi i dati del report settimanale della Fondazione Gimbe, che analizza l’andamento dell’epidemia. Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica: 14%.
“Le misure del Governo per l’emergenza Covid appaiono del tutto insufficienti. È indispensabile decidere subito l’obbligatorietà della vaccinazione, o, comunque, un lockdown per i No-Vax lungo, serio e controllato”, incalza in governatore Vincenzo De Luca, preoccupato per la crescita improvvisa di positivi in tutta la Campania. Ieri sfiorati i 10mila casi in più, il giorno precedente oltre 7mila.
La situazione in Italia
In Italia, dove il contagi continuano ad aumentare, oggi la pressione più forte nelle terapie intensive si registra in Veneto (18%), Lazio (16%), Piemonte (16%), Calabria (15%) e Sardegna (7%). Nei dati della Fondazione, Gimbe l’impennata dei nuovi casi di oltre l’80% si è verificata nella settimana di Natale. Aumentano anche i morti: 1.024 in tutto il Paese, con una media di 146 al giorno (7 giorni fa era 126, +16%).
De Luca: “Quantità di contagi può portare al collasso degli ospedali”
“È vero che l’enorme crescita dei positivi non si traduce automaticamente in ricoveri ospedalieri. Ma c’è un punto limite – ricorda De Luca – oltre il quale la quantità di contagi può portare al collasso degli ospedali. Già registriamo questa tendenza, soprattutto perché il personale a disposizione è inferiore a quello di un anno fa. Ricordo, inoltre, che un anno fa, per fronteggiare l’emergenza si decisero chiusure drammatiche di reparti ordinari. È questa la prospettiva che dobbiamo scongiurare oggi”.
“Si prosegue sulla linea delle mezze misure e del tempo perso, e contemporaneamente, di una confusione indescrivibile, ingestibile e incontrollabile”, continua De Luca. Che prosegue: “Dopo un analogo atteggiamento a fine novembre, anche oggi si decide di rendere esecutivi i provvedimenti fra 15 giorni. È proprio inevitabile questa irresponsabile perdita di tempo?”, si chiede il governatore. “Dal punto di vista della Campania, la regione a più alta densità abitativa e perciò a più alto rischio, non si riscontrano decisioni utili e ragionevoli per frenare il contagio, senza penalizzare né i vaccinati né l’economia”, sottolinea.
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