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Decreto Flussi 2019: Il Governo firma l’ingresso in Italia di 30.850 lavoratori extracomunitari

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Trentamilaottocentocinquanta lavoratori extra comunitari potranno fare ingresso regolarmente in Italia con il decreto flussi 2019. Lo ha stabilito il Ministero dell’interno che ha reso disponibili i moduli necessari per il noto “click day”. 

Dalle ore 9 del 24 aprile 2019 è infatti possibile inviare le istanze per il permesso di soggiorno. Le quote di ingresso saranno poi ripartite dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali tra le regioni e le province autonome.

Tra i 30.850 permessi è compresa la quota pari a 9.850 permessi riservata alla conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato e per lavoro autonomo di permessi di soggiorno rilasciati ad altro titolo (studio, tirocinio ecc).

Vediamo dunque come sono ripartite le quote: 30.850 è la quota massima dei lavoratori non comunitari subordinati, stagionali e non stagionali, e di lavoratori autonomi che potranno fare ingresso in Italia quest’anno.     Di questi:

  • 12.850 per lavoro subordinato non stagionale, autonomo e conversioni ripartite tra
    • 500 cittadini stranieri non comunitari residenti all’estero, che abbiano completato programmi di formazione ed istruzione nei Paesi d’origine; 100 lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela e Brasile;
    • conversione in permessi di soggiorno per lavoro subordinato di 4.750 permessi di soggiorno per lavoro stagionale e 3.500 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale e 800 permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione europea.
    • conversione in permessi di soggiorno per lavoro autonomo di 700 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale e 100 permessi di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, rilasciati ai cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione europea.
  • 18.000 per lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero riguardanti ingressi di cittadini non comunitari per lavoro subordinato stagionale di Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Corea – Repubblica di Corea, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina.

È inoltre consentito l’ingresso in Italia per motivi di lavoro autonomo di 2.400 cittadini non comunitari residenti all’estero, appartenenti alle seguenti categorie:

  • imprenditori che intendono attuare un piano di investimento di interesse per l’economia italiana, che preveda l’impiego di risorse proprie non inferiori a 500.000 euro e provenienti da fonti lecite, nonchè la creazione almeno di tre nuovi posti di lavoro;
  • liberi professionisti;
  • titolari di cariche societarie;
  • artisti di chiara fama o di alta e nota qualificazione professionale, ingaggiati da enti pubblici o privati;
  • cittadini stranieri che intendono costituire imprese “start-up innovative”.

Infine come rileva Coldiretti per i permessi per lavoratori stagionali vige la procedura del ‘silenzio-assenso’: è sufficiente che lo straniero abbia fatto regolare ingresso almeno 1 volta nei 5 anni precedenti per potervi avere accesso.

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