di Dott. ANNA DE LUCA
Se l’avesse saputo Foscolo non ci avrebbe intristito per secoli con il duro sonno della morte dentro l’ urne, ci avrebbe fatto un’ode, dai Sepolcri ai Diamanti. Il diamante è una nuova e preziosa forma di sepoltura , un luogo personale dove concentrare lutto, memoria e gioia dei ricordi, un cimelio di famiglia unico e senza tempo. La diamantificazione, o diamantizzazione, è una procedura quasi sconosciuta nella Penisola, ma ben più diffusa e apprezzata altrove, come in Svizzera.. La diamantificazione consiste in un procedimento – che dalle e ceneri della persona morta viene estratto il carbonio che, pressato e sottoposto a temperature elevate è poi trasformato in diamante. Questa trasformazione mi ricorda un passo del romanzo I Fratelli Karamazov di Dostoevskij. Dmitri , uno dei fratelli di Ivan , attribuisce l’opinione che “a un uomo intelligente tutto è permesso” . “ La chimica , fratello, la chimica! Non c’è nulla da fare , Vostra Eminenza ( Dio) – tiratevi un poco più in là , passa la chimica!” .
E ,così il problema della mortalità dell’esistenza in un universo immortale è stato risolto. La morte che incuteva paura per via di quella sua qualità diversa da ogni altra : la qualità di rendere ogni altra qualità non più superabile, oggi si ricicla , si rigenera si ristruttura in una nuova identità , liberando dal tempo la vita mortale .
Una nuova identità ossia – la possibilità di “rinascere” di smettere di essere ciò che si è per diventare qualcos’altro – un diamante. Questo rinascere in molti casi è dettato dalla volontà dei parenti , decisione presa dopo la dipartita dei loro cari. E diciamo subito che in n questi casi non vi è rispetto per il defunto – con la sua vita umana , le sue credenze religiose . E’ un modo arbitrario e violento di negargli la sua finitezza, la sua essenza umana e ,la sua fede cristiana “ Ricordati che sei cenere e cenere ritornerai”. In generale possiamo, dire che in questa visione “ di essere o nell’essere trasformato” si cela il rifiuto totale di considerare la morte un passaggio ad un’altra vita.
Si nega il mistero , la trascendenza , per fare posto ad una materialità fatta di business che non si arrende neanche di fronte a quell’ultimo legame sacro che è il nostro corpo. “Un diamante per tutta la vita” un messaggio martellante offerto dalla pubblicità sull’idea di bellezza. D’altra parte il diamante che cosa è se non l’emblema della bellezza e dell’eternità? Un messaggio che vuole fare passare che l’eternità è su questa terra ed è un bene prezioso di cui posso disporre a piacimento .
E questo piacimento è legato ad un ‘altra verità quella dell’l’idea di onnipotenza di sostituirsi a DIO che si è sopra di DIO dove non ci sono leggi. Siamo al punto di non ritorno – memore di un monito che oggi, mutatis mutandis ,potrà cambiare drasticamente : Memento, homo, quia pulvis es, et in pulverem reverteris in diamante diventerai.
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