CASERTA – In una città dove i problemi si risolvono più velocemente con un incarico fiduciario che con un bando pubblico, anche i Servizi Sociali diventano una questione di… pubbliche relazioni. Magari con una spruzzata di DDA, un pizzico di inchieste, e una guarnizione di “non indagati ma comunque c’erano”.
Dopo essere finito dentro un’indagine della DDA per presunti interessi dei Casalesi nel business dell’assistenza (quello che una volta chiamavamo “aiuto al prossimo”, oggi meglio noto come “capitolo di spesa”), il Comune di Caserta ha avuto un’idea geniale: fare un nuovo contenitore. E così, come in un grande show di magia amministrativa, nasce il Distretto Regio C01, azienda speciale consortile. Tradotto: una società pubblica per fare le stesse cose di prima, ma con logo nuovo e ancora più potere discrezionale.
Il Comune capofila? Caserta. Gli altri soci? Casagiove, San Nicola la Strada e Castel Morrone, il famoso poker d’assi della trasparenza.
“Chi presiede?” – “Chi vuoi che sia?” – “Esatto.”
Sul sito ufficiale, il presidente del CdA risulta ancora Carlo Marino, sindaco, avvocato, ex assessore regionale, e probabilmente anche Jedi. Solo che, a quanto pare, non lo è più, presidente. Lo dice Rodolfo De Rosa, un “esperto” dell’ente che parla di sé in terza persona come fosse un personaggio secondario de Il Signore degli Anelli:
“L’esperto De Rosa, per quanto concerne la governance del Distretto, ritiene doveroso segnalare che il presidente è l’avvocato Vincenzo Iorio.”
Sì, proprio Iorio, lo storico collega di studio di Marino, suo avvocato di fiducia, già difensore nell’indimenticabile querelle “Zinzi contro Marino: Rissa a Lira TV”, quando le minacce erano all’ordine del palinsesto. La magistratura archiviò tutto. Ma il rapporto di fiducia no. Quello, anzi, è cresciuto: dalla scrivania legale alla presidenza del distretto. Fedeltà premiata, come nel cashback di Stato.
La trasparenza è un optional, come il climatizzatore nei bandi
C’è un piccolo dettaglio. L’incarico di Iorio non risulta da nessuna parte. Non all’Albo Pretorio. Non nella sezione Amministrazione Trasparente. Non nel multiverso. In pratica, un incarico Schrödingeriano: esiste e non esiste contemporaneamente, fino a quando un cittadino non apre un PDF che non troverà mai.
Eppure, secondo le norme, un atto non pubblicato è come una pizza senza impasto: non serve a niente, non sa di niente, e lascia solo crampi allo stomaco (giuridico).
Ma vogliamo essere ottimisti: magari è tutto a posto e noi siamo solo troppo diffidenti. Del resto, Marino è un esperto, mica un ragazzino al primo mandato. Si muove tra decreti e incarichi con la grazia di un ballerino classico, solo che invece del tutù indossa la fascia tricolore e distribuisce nomine.
Il welfare consortile e l’effetto domino delle poltrone
Mentre Caserta rischia lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, qualcuno sospetta che questo nuovo distretto sia l’ultima scialuppa per piazzare gli amici prima che il Titanic istituzionale affondi tra “accertamenti in corso” e “attenzione degli organi competenti”.
E allora, nel dubbio, meglio mettere Iorio alla guida. Così come ieri Caianiello, oggi Iorio: Marino non dimentica gli amici, neanche quando si tratta di guidare enti che maneggiano milioni per servizi sociali, affidamenti diretti, cooperative, e altri strumenti di pubblica benevolenza.
Chissà quale sarà il compenso del presidente. Magari lo scopriremo in un’altro post di De Rosa. In terza persona. Dopo la sigla di CasertaKest’è.
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