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Dopo ‘STAR WARS’ alla Reggia“Gli Uccelli” di Hitchcock

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CASERTA – i gabbiani hanno invaso i cieli di Caserta, soppiantando letteralmente i poveri piccioni. Ora di Larus michahellis, i gabbiani reali mediterranei, in città se ne trovano ovunque. Al centro dove vivo io, sono almeno una decina gli ospiti abituali, che ogni giorno dispiegano le loro enormi ali tra gli angusti spazi che separano i palazzi. Persino vederli appoggiati sulle vetture parcheggiate è diventato normale. Chi vive la città e non ha china la testa, se ne sarà accorto.

 Per questo il presidente nazionale dell’Enpa, ha deciso di intervenire commentando il fenomeno “invasione di gabbiani in città”. Vediamo, allora, di fare un po’ di chiarezza.

Perché i gabbiani amano Caserta? “Hanno imparato che la nostra città è un luogo ideale dove crescere e riprodursi. I rifiuti, disponibili in grande abbondanza, assicurano una fonte di cibo pressoché inesauribile e facilmente accessibile; mentre i palazzi, cosi simili alle pareti rocciose su cui questi uccelli sono soliti nidificare, rappresentano tranquilli rifugi dove allevare la prole in piena sicurezza. Perfino l’inquinamento è loro “alleato”: la cappa di smog che grava sulla città capoluogo attenua i rigori dell’inverno, aumentando così le probabilità di sopravvivenza nei mesi più freddi dell’anno”.

È vero che sono pericolosi? “I gabbiani non rappresentano un pericolo per l’incolumità dei cittadini. Durante il periodo riproduttivo, nel caso in cui una persona dovesse avvicinarsi troppo ai piccoli, è possibile che essi compiano voli radenti e veloci fino a sfiorare “l’intruso”. Si tratta però di un comportamento dimostrativo che non produce alcuna conseguenza, anche perché i gabbiani, considerandoci come predatori, si tengono a debita distanza dagli uomini. Per loro, esporsi alla possibilità di essere catturati vuol dire mettere a rischio la propria vita o quella dei piccoli che vorrebbero invece difendere”.

Come si può risolvere il problema del sovraffollamento? “Qui è fondamentale sgombrare il campo da un enorme equivoco. Soluzioni come l’eutanasia o i piani di abbattimento sono eticamente inaccettabili e illegali (i gabbiani sono una specie protetta dalla legge 157/92); ma sono anche inefficaci. Eventuali problemi di sovrappopolazione possono essere risolti soltanto se si riduce la disponibilità di cibo sul territorio, intervenendo con una seria politica di gestione ambientale – alla nostra città manca da troppo tempo! – che risolva una volta per tutte l’annoso problema del trattamento dei rifiuti. In caso contrario, anche se si procedesse con interventi mirati di sterilizzazione, il surplus di risorse continuerà inevitabilmente a favorire la proliferazione di questa specie”.

Cosa possono fare i cittadini? “Ci sono piccoli accorgimenti che ciascuno di noi può adottare per rendere l’ambiente urbano meno ospitale per i gabbiani: aumentare gli spazi verdi sui terrazzi privati e condominiali o installare reti e dispositivi anti-intrusione per impedire l’accesso alle zone di riproduzione, ad esempio, sono rimedi tanto semplici quanto incruenti. E a differenza delle soppressioni di massa auspicate da alcuni, sono realmente efficaci”. Oppure, dico io, si potrebbe iniziare a godere, con serenità e rinnovato stupore, della vista di uno splendido animale che, anche se abitualmente frequenta il mare, ha scelto di vivere sopra casa nostra.

       

Vi lascio le foto che immortalano dei gabbiani nel luogo simbolo di Caserta, La reggia, dove si erige la maestosa vasca di Diana e Atteone, lo scatto è di Enzo Di Nuzzo

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