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Festa di Carnevale a Palazzo Paternò di Caserta

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I tre Rotary Club della città di Caserta “Terra di Lavoro 1954”, “Luigi Vanvitelli” e “Reggia”, guidati rispettivamente da Pasquale Liotti, Gabriella Montanaro e Luigi Fabozzi, hanno promosso una serata di festa e di solidarietà in occasione del Carnevale. Venerdì sera 28 febbraio 2025, con inizio alle 20:30, presso la storica e suggestiva location di Palazzo Paternò a Caserta, avrà luogo la Festa di Carnevale della solidarietà. Una elegante serata all’insegna dell’amicizia e del divertimento con una semplice maschera sul viso, musica, balli e un buffet di Carnevale. Il Dj sarà il famoso Anselmo, da poco rientrato dal Festival di Sanremo. L’evento ha uno scopo benefico, come sottolineano i promotori, l’intero ricavato sarà devoluto alla Rotary Foundation che finanzia progetti umanitari in Italia e in tutto il mondo, portando aiuto e speranza a chi ne ha più bisogno. Tra le iniziative sostenute anche dai rotary casertani c’è End Polio Now, il programma per l’eradicazione della poliomielite a livello globale. Dagli organizzatori un invito a partecipare, o semplicemente a donare un contributo alla Rotary Foundation sull’Iban dedicato, e a fare la differenza. Un’occasione speciale per vivere la magia del Carnevale contribuendo a una causa importante.

Il Carnevale è una festa le cui origini sono da ricercare nella notte dei tempi: già gli Antichi Egizi, infatti, onoravano la dea Iside con feste in maschera. Il carnevale come lo conosciamo oggi, però, è arrivato fino a noi dalla tradizione cristiana, dove era abitudine organizzare un ultimo banchetto prima dell’inizio del periodo di Quaresima.
Festa variopinta e in cui ogni scherzo è concesso, questa ricorrenza è diffusa e amata in tutto il mondo da grandi e piccini; basta pensare al Carnevale di Rio o a quello di Venezia, dove ogni anno milioni di turisti da ogni continente si ritrovano per coloratissimi festeggiamenti.
Il termine “carnevale” deriva appunto dal latino carnem levare, letteralmente “privarsi della carne”, proprio a indicare l’ultimo banchetto che, come voleva la tradizione, si teneva il giorno prima del Mercoledì delle Ceneri; ossia il Martedì Grasso.
Protagoniste assolute del Carnevale, neanche a dirlo, sono le maschere. In passato il mascheramento rappresentava un temporaneo rovesciamento dell’ordine precostituito, da cui derivava anche la pratica dello scherzo e della dissolutezza. Si trattava, inoltre di una forma di scherno nei confronti dei potenti ma anche dei vizi e dei tipi umani. Proprio per questo motivo, ogni zona d’Italia possiede la sua maschera di Carnevale tradizionale e caratteristica, legata ad un preciso periodo del teatro dell’arte: Pantalone per il Veneto, Pulcinella per la Campania, Gianduia per il Piemonte e Arlecchino per la bergamasca solo per citarne alcune tra le più famose.

  
     
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