Intorno alle 11,50 il ponte Morandi, uno dei più famosi della città, su cui scorre il tratto terminale dell’A10, è parzialmente crollato. Potrebbero esserci auto coinvolte e persone che si potevano trovare in quel momento al di sotto del ponte. L’ipotesi: cedimento strutturale.
È il quinto ponte in cinque anni che viene giù. Nel 2017 quello di Fossano che piombò su un’auto dei carabinieri, salvi per miracolo. Nel 2016 quello sulla superstrada di Annone Brianza. Nel 2015 quello sulla Palermo-Agrigento inaugurato sei giorni prima. Nel 2014 quello accanto alla sede Rai a Saxa Rubra e il Ponte Lungo a Ceto… Fatalità? Basta! Ciro Guerriero: «Sono adunque gli errori di chi governa quasi sempre causa delle ruine della città». Per carità, «quasi sempre». Solo la magistratura potrà dirci se nell’apocalisse di Genova ci siano o meno precise responsabilità umane, amministrative, politiche. Ma certo, per chi ha perduto un marito, una moglie, un fratello, un figlio in questa tragedia ripresa in diretta coi telefonini («Oddio! Oddio!») sarà difficile se non impossibile accettare certe rassicurazioni uscite in queste ore sul «quotidiano e scrupoloso monitoraggio» sulle condizioni strutturali del viadotto Morandi. Il cui crollo, tra l’altro, assesta un colpo durissimo a una città come quella della Lanterna già colpita negli ultimi anni da più eventi rovinosi e oggi spezzata in due, con danni gravissimi per tutta l’economia ligure.
Secondo le prime informazioni dei vigili del fuoco si sarebbe verificato un cedimento strutturale di una delle colonne del ponte all’altezza di via Fillak, nella zona di Sampierdarena, crollato per una lunghezza di 200 metri. Sotto al viadotto Morandi ci sono centri commerciali e capannoni industriali, oltre ad alcuni edifici residenziali. Sotto alla struttura corre anche la ferrovia che collega Genova a Milano. La parte crollata del viadotto, però, è quella centrale che si trova in prevalenza sul letto del torrente Polcevera e la ferrovia, colpendo, tra gli edifici sottostanti,due capannoni industriali. Sono rimaste in piedi, invece, le campate laterali che sovrastano, oltre ad Ansaldo Energia, almeno quattro grandi condomini con decine e decine di appartamenti
Consolidamento
L’ultima opera di consolidamento era in corso e mercoledì 18 luglio se n’è pure discusso in Comune, in una Commissione dedicata proprio al Ponte Morandi. In aula erano presenti una ventina di consiglieri, due dirigenti di Autostrade, a cui spetta la manutenzione, e una decina di abitanti che vivono sotto il viadotto. «Lamentavano la rumorosità dei lavori di manutenzione notturna e la caduta di materiale — racconta Stefano Bernini, ex vicesindaco ed ex assessore alle Infrastrutture del capoluogo ligure —. Abbiamo chiesto: ma il ponte è sicuro o no? E il dirigente di Autostrade ha risposto che stavano provvedendo a sostituire i tiranti in cemento con i tiranti in acciaio, come avevano già fatto sull’altro versante». I dirigenti rassicuravano ma al tempo stesso sostituivano, «perché il dubbio che i tiranti del Ponte non fossero più così solidi c’era».
CROLLO DEL PONTE MORANDI SU A10, COSA SAPPIAMO
▸Il crollo è avvenuto la mattina del 14 agosto alle 11.36
▸Per un cedimento strutturale di una delle colonne del ponte all’altezza di via Fillak, nella zona di Sampierdarena, ha ceduto un tratto di ponte lungo 200 metri
▸Coinvolte circa 30-35 auto e 3 tir
▸I morti sono saliti a 39. Tra loro anche un bambino di 8 anni e due adolescenti di 12 e 13 anni. Sono 16 i feriti di cui 12 in codice rosso
▸ 632 gli sfollati
▸Quattro persone sono state estratte vive
▸Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha firmato la richiesta per il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale
▸Il governo proclamerà lutto nazionale
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