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Il Buonarroti è dissequestrato

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CASERTA – Intanto via i sigilli c’è il dissequestro del Buonarroti. Ora la  nuova fase, quella della corsa contro il tempo per riaprire ufficialmente per far tornare tra i propri banchi i ragazzi. Il post del presidente della provincia Giorgio Magliocca: “Presto i ragazzi torneranno nel loro istituto” scrive su fb. Gia’ domani mattina gli operai della ditta incaricata di realizzare i lavori di adeguamento e consolidamento torneranno nell’istituto per avviare il cantiere. “Un’ordinanza del prefetto – spiega la dirigente del Buonarroti, Vittoria De Lucia – impone di liberare la scuola dai lavori il 31 gennaio 2018. Per quella data le opere dovrebbe ovviamente terminare. Saremo di certo la scuola piu’ sicura di Caserta e provincia”.

 Intanto, gli studenti continuano ad affrontare parecchi disagi, legati soprattutto alla frequentazione dei turni pomeridiani nelle tre scuole del capoluogo che hanno dato la loro disponibilita’; molti ragazzi arrivano dall’hinterland casertano, e i trasporti pubblici per gli studenti sono poco efficienti di pomeriggio. In questi giorni inoltre si e’ aggiunto anche il problema dei riscaldamenti, che al Liceo scientifico Diaz e all’Itis Giordani, istituti che ospitano le lezioni di centinaia di ragazzi del Buonarroti, non vengono attivati perche’ negli orari di accensione non erano previste le ore pomeridiane. La vicenda del Buonarroti e’ intrecciata alla crisi finanziaria della Provincia di Caserta, ente in dissesto dal 2015 non in grado di garantire la manutenzione delle scuole superiori del Casertano ma anche delle strade di propria competenza.

Qualche giorno fa Magliocca ha annunciato lo stanziamento di 4 milioni di euro per le superiori, in particolare per le opere urgenti, ma nelle casse dell’ente ci sono fondi solo per pochi mesi; se non dovessero arrivare alte risorse da Governo e Regione, la situazione potrebbe precipitare, come avvenuto nei mesi scorsi, quando l’ex presidente della Provincia Lavornia, lamentando la mancanza di fondi per le manutenzioni, decise con ordinanza di tenere chiuse le superiori; il provvedimento rimase lettera morta, perche’ le scuole sono state aperte soprattutto per scelta politica, ma i problemi relativi alle certificazioni di sicurezza che mancano in 92 delle 93 superiori del Casertano sono rimasti tutti.

 

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