Fare il punto, oggi, sulla politica casertana che si ‘muove’ in vista delle comunali è assai difficile.
I ‘telefonati’ si sottraggono alla risposta, tanto a destra quanto a sinistra se, e soltanto se, possiamo ancora applicare le categorie allo scenario politico casertano.
Questo è il momento del silenzio, almeno di quello ufficiale. Il rovinoso passaggio formale delle dimissioni del Governo ha fatto saltare, nuovamente, tutti gli schemi e aperto tutte le possibilità. Dal momento in cui Renzi ha cominciato a far vacillare la poltrona di Giuseppe Conte, i vertici dei partiti hanno cominciato a ragionare, anche in termini di elezioni politiche oltre che di amministrative.
E qui è saltato il tappo, tanto da una parte che dall’altra della alquanto mobile barricata delle ‘parti’ politiche. Nel centrodestra, la presenza di Pierpaolo Puoti agli incontri del listone ‘Insieme’ ha messo in luce tutta la debolezza del sempreverde candidato zinziano Giovanni Mancino.
Al di là della stima, i tavoli che contano del centrodestra stanno cominciando ad allargare le ‘vedute’ nel tentativo di essere realmente competitivi anche se non si concretizzasse il voto politico.
Apriti cielo. L’allargamento di vedute, quando riguarda il centrodestra è sempre foriero di ‘bacchette e controbacchette’.
Da 24 ore circola insistentemente la nuova novità: in un incontro riservatissimo, manco si fosse in un film di 007, si sarebbero visti poche ore fa niente di meno che Gianpiero Zinzi, Valentino Grant, Giovanna Petrenga e Alfonso Piscitelli, i ‘padroni del vapore’ di Lega e Fratelli d’Italia.
Notizia nella notizia: i 4 avrebbero dato una disponibilità di massima ad uno dei due figli di Luigi Falco, Pietro (il medico e non Paolo l’avvocato) per guidare la coalizione.
Trombette in festa, a corredo, ci sarebbe stata anche una telefonata all’escluso Eugenio Russo, coordinatore di quel che resta di Forza Italia. La notizia è, ovviamente, falsa ma ci prendiamo il buono.
E’ senz’altro vero che Pietro Falco smania per essere candidato sindaco a Caserta. Una candidatura che lo leverebbe dall’impaccio di doversi ‘pesare’ in una conta, alquanto incerta, per la corsa consigliere.
Non otterrà granché a patto e condizione di candidarsi da solo e, con le sue forze, accordarsi per un apparentamento ‘dignitoso’ al ballottaggio.
Vero è anche che il nome di Giovanni Mancino viene ritenuto ‘debole’ un po’ da tutti, e che se ne sarebbe accorto anche Gianpiero Zinzi.
Eugenio Russo, che i forzisti storici (Del Gaudio, Desiderio, Napoletano e, volendo, anche Spirito) butterebbero fuori dal partito per il sostegno offerto alla candidatura alle regionali al Dem Stefano Graziano, resiste e sogna di rilanciare nella speranza alquanto vana, di conquistare il ‘cuore’ di Mirella Corvino, che Zinzi ha mandato in Forza Italia (non si sa come col consenso degli ‘storici’ di Forza Italia) per tenersi un ponte in piedi in vista del futuro.
Russo coltiva, addirittura, l’idea di una candidatura a sindaco del capoluogo.
Ipotesi balzana, quanto quella di un centrodestra ‘applicato’ sul nome di Pietro Falco.
La verità è che, per ora, la crisi di governo e la possibilità, per quanto remota, che le cose precipitino e che si torni al voto, sta assorbendo i pensieri dei leader tutti interessati alla situazione tanto da averne già discusso tra di loro.
Se si concretizzasse il voto politico si aprirebbe la possibilità di un accordo con Pio Del Gaudio che, per ora, a dir suo sforna civiche e candidati, una dietro l’altra, dando l’impressione di non voler perdere neanche mezza giornata dietro le grandi manovre dei partiti di centrodestra.
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