Domenico Capone, un giovane vicino ai frati francescani sfrattati dal complesso di Sant’Antonio al Seggio, chiuso per inagibilità a tempo indeterminato, ha recentemente incontrato l’architetto Orlando de Cristofaro, candidato alle prossime elezioni regionali, per sottoporre alla sua attenzione la questione mai risolta del bene aversano.
Capone, che si è avviato al cammino di fede nello stesso ordine, ha sottolineato che, “nonostante i frati abbiano fatto redigere una perizia costata 12mila euro, nella quale si accertano problemi di staticità soprattutto nel dormitorio, e nonostante la relazione tecnica sia stata consegnata a tutti gli enti interessati, e in primo luogo al Ministero dell’Interno Fondo Culto (Fec), proprietario del complesso, poco è stato fatto a riguardo.”
De Cristofaro durante l’incontro ha dichiarato: “È inammissibile che la prima chiesa dedicata al Santo di Padova edificata in Italia e probabilmente al mondo, essendo stata fondata un anno prima della sua morte, sia abbandonata a se stessa. I problemi statici dovuti alle infiltrazioni potrebbero non solo farci perdere per sempre un gioiello del patrimonio artistico Campano, ma determinano anche una situazione di pericolo per le abitazioni confinanti e per i residenti. È fondamentale che si agisca con urgenza prima che sia troppo tardi, per evitare quella che potrebbe essere l’ennesima tragedia annunciata.”
Domenico Capone ha poi evidenziato come “la città di Aversa, a causa di questo problema che mina le fondamenta della struttura, abbia perso con l’allontanamento dei frati, un’occasione importante come quella di diventare sede provinciale dell’ordine.”
“Una presenza significativa soprattutto per i giovani che vivono in un territorio complesso, dove un aiuto alle famiglie può fare la differenza. I nostri ragazzi hanno bisogno di spazi per socializzare e di fare parte di una piccola comunità solidale per condividere esperienze formative” ha continuato De Cristofaro, che ha concluso dichiarando: “Intendo farmi portavoce di una situazione che colpisce i frati, i residenti di Via Seggio e Piazzetta Lucarelli, i ragazzi del casertano e anche i fedeli che hanno dovuto rinunciare insieme ai turisti alla chiesa, un bellissimo esempio di barocco settecentesco su struttura gotica. Il futuro è nostro ma è tempo di attivarsi!”
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