CASERTA _ Il sistema delle autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico ha subito un totale rinnovamento, compiuto dall’Amministrazione Comunale di Caserta.
Il sindaco di Caserta, Carlo Marino, ha firmato un’ordinanza con la quale sono state mutate le modalità con le quali vengono comminate le sanzioni nei confronti di quei locali che occupano abusivamente il suolo pubblico con sedie, tavolini o installazioni rimovibili. “L’ordinanza del sindaco –dichiarava l’assessore Casale – va inserita nell’ottica di rendere meno vessatoria l’azione di controllo nei confronti degli esercizi commerciali, pur prevedendo il rafforzamento del carattere sanzionatorio in caso di reiterati comportamenti fuori legge. Il nostro obiettivo è quello di creare tutte le condizioni per lo sviluppo del commercio in città, assicurando contestualmente il pieno rispetto delle regole”.
Adesso leggendo le dichiarazioni dell’assessore Emiliano Casale , ci chiediamo quali sono le “condizioni create per lo sviluppo del commercio in città”tanto decantato ma non attuato, anzi visibilmente peggiorato, con continue chiusure di tutte le attività commerciali, riducendo la città di Caserta ad un deserto?
In tutte le città, dove l’amministrazione comunale è gestita nell’ottica dell’incremento delle attività commerciali, gli spazi antistanti ai bar e/o ai ristoranti, vengono dati in gestione ai titolari con un costo simbolico proprio per evitare sia di danneggiare il gestore che di regolamentare gli spazi per evitare inutili abusivismi.
Pretendere degli importi esorbitanti per l’occupazione del suolo pubblico porta ovviamente all’abusivismo .
Da qui l’ordinanza del Sindaco di reprimere l’abusivismo senza dare alcuna alternativa ai gestori , abolendo con una inadeguata, ingiustificata ed inopinata ordinanza l’occupazione del suolo pubblico avente come unico scopo quello di vedere chiudere definitivamente i pochi bar, ristoranti e pizzerie , che ancora oggi resistono, ma ancora per poco , perché se messi alle strette saranno costretti anche loro a chiudere un’attività che con tanto amore, sacrificio e dedizione , hanno creato per loro e per la propria famiglia.
Su quanto suddetto trova conferma la manifestazione di rammarico ,riportata sulla pagina Facebook del locale sito al Largo San Sebastiano, e precisamente Christopher Lounge Bar, il quale non solo stigmatizza il comportamento del primo cittadino che perseguita un unico scopo , quello di ridurre Caserta in una città fantasma ma nello stesso tempo è indignato delle varie notizie emerse sulla stampa locale : ”L’articolo pubblicato sul giornale racconta “dell’invasione” di spazio non autorizzato. L’invasione di cui parla l’articolo è un’invasione in nome del lavoro, di chi gestisce un’attività e ne tiene cura anche rendendola agli occhi del cliente migliore, spazioso, accogliente e ordinato. Il locale che tiene il passo e quello che rispecchia le caratteristiche elencate sopra, trarrà grandi benefici, lavorerà rispettando ciò che è intelligente rispettare, ma qui i benefici sono definite ‘invasioni’. Sarebbe giusto che quest’invasione, allora, fosse incentivata e non repressa, togliendo possibilità lavorative e quindi anche di crescita. Non solo i tavolini non erano di alcun intralcio, ma era già stata chiesta in passato l’autorizzazione per occupare “Il triplo dello spazio consentito”.
L’amministrazione, probabilmente ascoltando le forti pressioni di quel singolo cittadino che di lavoro probabilmente ne saprà poco, dimentica che le problematica di Caserta sono tante, ancora più gravi e non bastano questi impedimenti a risolverle.”
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