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Il Ministro Dell’Interno Salvini, Arriverà Presto a Caserta

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CASERTA – Il vicepremier Matteo Salvini arriverà presto a Caserta per affrontare la problematica degli incendi nei siti che ospitano rifiuti. E’ quanto dichiarato dal Prefetto di Caserta Raffaele Ruberto in seguito alla riunione del Comitato per l’Ordine Pubblico e la Sicurezza tenutasi  in Prefettura, in seguito al rogo avvenuto al Cdr di Santa Maria Capua Vetere, giovedì sera.

“Sono in contatto con il Ministro dell’Interno Salvini che presto sarà in zona per affrontare questa problematica – ha dichiarato il Prefetto.   Da luglio al 30 ottobre abbiamo recepito le direttive del Ministero e per reati ambientali ci sono stati 7 arresti, 34 denunciati e 15 discariche sequestrate”. Ed alla luce dell’incendio al Cdr “chiederò unità per la sorveglianza ma nel frattempo il contingente assegnato alla Terra dei Fuochi sarà orientato al monitoraggio di questi siti”. Secondo quanto confermato da Ruberto in provincia di Caserta ne sono stati individuati 262 ma solo in 10 “verrà avviata la task force”. “Quello del trattamento dei rifiuti è una tematica complessa. Chiederò ai sindaci di appaltare la raccolta ma anche lo smaltimento dei rifiuti per tracciare tutta la filiera. Occorre una cabina di regia sugli impianti”, ha concluso Ruberto.

Anche Carlo Marino, quale presidente dell’Ato Rifiuti , ha partecipato al tavolo del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il quale ha affermato che “i comuni, i sindaci di questo territorio non possono essere lasciati soli, le istituzioni regionali e nazionali devono starci accanto. Non basta semplicemente aumentare le forze dell’ordine per il controllo del territorio – ha continuato Marino – ma occorre una seria programmazione e progettazione sul ciclo integrato dei rifiuti. Questi episodi creano, giustamente, paura nelle nostre comunità e invece noi dobbiamo creare le condizioni per creare un nuovo modello di gestione. La provincia di Caserta, anzi, deve diventare un vero e proprio laboratorio con l’approvazione da parte del Consiglio d’Ambito del primo Piano d’Ambito in Regione Campania che punti non solo alla differenziata ma anche al riciclo. Ma la realizzazione di ciclo integrato dei rifiuti passa necessariamente attraverso l’impiantistica. Dobbiamo costruire in provincia di Caserta un sistema – ha concluso il sindaco di Caserta – che sia autosufficiente, che si sostenga da solo, che sia un modello per l’intera regione. Ma per fare questo abbiamo bisogno del supporto della stessa Regione, delle istituzioni nazionali e di quelle del territorio”.

“Bisogna chiedersi a chi giovano questi incendi – ha sottolineato il vicepresidente della Regione e delegato all’Ambiente Fulvio Bonavitacola – Saranno le forze dell’ordine ad accertare quanto accaduto di certo che questi incendi alimentano nella popolazione paura sui nuovi impianti che diventano fonte di preoccupazione per il possibile  inquinamento. Sul caso è intervenuto anche il presidente della Provincia Giorgio Magliocca che ha dichiarato: “ciò che maggiormente mi preoccupa non è solo l’emergenza ambientale, l’ennesima purtroppo che questa provincia deve pagare, alla quale far fronte, ma mi lascia fortemente inquieto la conferma che l’incendio dello STIR di Santa Maria Capua Vetere rientri in una strategia eversiva messa in piedi per mandare in crisi un sistema provinciale e regionale già fragile. Come ho già precisato – ha continuato Magliocca – il capannone interessato dall’incendio, sul quale sta indagando l’autorità giudiziaria per accertarne la natura, pur se in queste ore sta per essere completamente svuotato non pregiudica la funzionalità dell’impianto. Anzi, già nella nottata lo STIR ha ripreso a funzionare a pieno regime senza creare danni o difficoltà ai comuni che solitamente vi conferiscono i loro rifiuti. I sindaci e i cittadini possono tirare un sospiro di sollievo per il rischio corso di trovarsi nuovamente tonnellate di rifiuti ammassati nelle nostre strade e piazze. Altresì, vorrei ribadire che è pericolosamente sospetto che l’incendio, qualora fosse accertata dalle autorità la matrice dolosa, sia avvenuto a 48 ore dal decreto con il quale ho disposto l’aggiornamento del PTCP per la individuazione dei siti non idonei della nostra provincia dove realizzare nuovi impianti. Nel Decreto 196 ho chiesto e invitato la Regione Campania, nelle more dell’aggiornamento del Piano provinciale, di sospendere per sei mesi tutti gli iter autorizzativi per la realizzazioni di nuovi impianti”.

“Ho seguito i lavori del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, convocato dal prefetto Ruberto dopo il rogo allo stir di Santa Maria Capua Vetere – ha affermato il consigliere regionale Stefano Graziano – Adesso con il Sindaco Mirra e il Vice presidente Bonavitacola stiamo andando a fare una visita all’impianto. Dal ministro Costa sono arrivati impegni importanti. Spero che alle parole seguano i fatti perché del famoso decreto terra dei fuochi si sono perse le tracce. Costa si è impegnato a rinforzare gli organici dei carabinieri specializzati in tutela del territorio e ha garantito che ci sarà l’esercito a sorvegliare i siti. Come Regione l’assessore Bonavitacola ha auspicato la sorveglianza dell’esercito e sottolineato come l’attacco allo stir lasci presagire che ci sia una regia che vuole minare la stabilità del sistema. Sistema che a Caserta deve trovare nuovo slancio con l’ente d’ambito che può e deve diventare un modello per l’intera regione. Il rogo è finalmente spento e l’Arpac monitora la qualità dell’aria. Fortunatamente il meteo ci sta dando una mano. Di fronte a questa strategia criminale non ci arrendiamo e non ci fermiamo”.

Anche il Presidente di Caserta Kest’è, dott. Ciro Guerriero, è intervenuto sulla tragica situazione dei roghi, affermando che: “È necessario uno sforzo ulteriore da parte dell’autorità giudiziaria e di controllo per comprendere se esiste un filo conduttore tra tutti questi casi che sta scatenando una nuova guerra dei rifiuti” dice Guerriero, il quale parla di , “disastro ambientale, perché stanno bruciando materiali che sprigionano sostanze nocive e non c’è davvero più tempo da perdere, dopo i tavoli per l’ordine pubblico e la sicurezza,  vogliamo vedere praticamente attuate  le misure per prevenire e stroncare gli omicidi in corso, gli assassini e mandanti con pene certe ”.

“La gente è costretta a chiudere le finestre per l’ennesimo rogo tossico nella Terra De Fuochi. Non ci sono più scuse, dichiara indignato Guerriero. Una serie di eccessi della mortalità, dell’incidenza tumorale e dell’ospedalizzazione per diverse patologie, che ammettono fra i loro fattori di rischio accertati o sospetti l’esposizione a inquinanti emessi o rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi e di combustione incontrollata di rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani. Particolarmente a rischio è la salute dei più piccoli, alle prese con “alcune criticità nel primo anno di vita: eccessi di bambini ricoverati per tutti i tumori in entrambe le province di Napoli e Caserta, ed eccesso di incidenza e di ricoverati per tumori del sistema nervoso centrale rispettivamente per la Provincia di Napoli e di Caserta“, conclude Guerriero.

“Questa è una zona vulnerabile, ricordiamo che solo una settimana fa è andato a fuoco un altro impianto a Marcianise. L’attenzione è sempre stata alta ma le misure non bastano, e stasera l’ennesima dimostrazione. Continuerò a seguire la vicenda finché tutto non tornerà alla normalità, perché la politica monitora e controlla e interverrà – ha detto Agostino Santillo capogruppo M5S nella Commissione Lavori Pubblici del Senato – Come dichiarato dal Ministro Costa, siamo sotto attacco. Questo ennesimo disastro corrisponde ad un piano criminale che deve essere debellato. La Regione Campania ha delle serie responsabilità, specialmente in questo caso perché si tratta di un sito di sua diretta competenza. Come cittadino della provincia di Caserta non posso più tollerare questo scempio”, conclude Santillo.

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