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Il video di Guerriero diventa virale parla dell’Avigan, il farmaco dal Giappone.

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È diventato virale il video del  ragazzo  italiano, Cristiano Aresu dopo la diretta di Ciro Guerriero sul suo profilo fb. Infatti, Guerriero ha mostrato il video di Aresu dove a Tokyo , parlava dell’Avigan, un farmaco che curerebbe il coronavirus. Perché in Italia di questo farmaco non si è ancora parlato ma sopratutto perché non è mai arrivato? Sembra invece che soli pochi minuti fa il governatore della regione Veneto Luca Zaia ha annunciato la sperimentazione Avigan: un farmaco miracoloso contro la pandemia da coronavirus oppure l’ennesima fake news? La stessa domanda ce la poniamo anche noi e resta aperta dopo che è diventato virale il video di Cristiano Aresu, che dal Giappone sostiene che l’Avigan sia in grado di curare “fino al 90% dei casi” di coronavirus. Spiega nel video il ragazzo ,  che il Giappone ha conosciuto questa epidemia molto prima rispetto all’Italia. Qui i contagiati sono stati poco più che un migliaio con appena 35 morti. Numeri ben lontani dal dramma italiano, che oggi conta 53.578 casi totali, 6.557 in più di ieri e 793 decessi nelle ultime 24 ore per un totale di 4.825 morti.

Nel suo video, Aresu  mostra come in Giappone sia tutto tornato a una apparente normalità. Racconta il ragazzo  che è arrivato a Tokyo a febbraio, il mese nero per questa emergenza, quando tutto si è fermato. Infatti, nel suo filmato si vedono persone passeggiare senza mascherina, mezzi pubblici funzionanti e negozi aperti.  “Perché in Italia vi fanno vedere un Giappone che se ne frega e pensa solo alle Olimpiadi? Può sembrare il solito discorso complottista, ma vi stanno nascondendo la verità”, si chiede  Aresu.

https://www.facebook.com/location.thedoctors/videos/2890206844398915/

 

Secondo lui, il ritorno alla normalità è solo merito dell’Avigan: “Il farmaco che in Giappone esiste dal 2012, lo utilizzavano per curare l’influenza. Si tratta di un antinfluenzale che serve a curare diversi ceppi del coronavirus”, spiega il   ragazzo. Secondo il Financial Times, che ha approfondito la questione dell’Avigan quattro giorni fa, “i test clinici in Cina suggeriscono che sia un trattamento efficace contro il coronavirus”. Inoltre, secondo il quotidiano britannico, l’Avigan può essere prodotto e distribuito soltanto su richiesta del governo giapponese per l’utilizzo contro un nuovo virus influenzale. Il governo a oggi detiene uno stock di medicine per circa due milioni di persone“, ma all’occorrenza l’azienda produttrice ha predisposto “preparazioni di emergenza così da incrementare la produzione se richiesto“.

Perché allora nessuno l’avrebbe preso in considerazione per curare chi è affetto da COVID-19? Aresu punta il dito contro l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco. “Sta palleggiando con questa situazione perché ha fiutato l’affare economico che ci sarebbe, qualora qualcuno dovesse prendere in mano la distribuzione dell’Avigan”. Accuse pesanti, soprattutto in un periodo come questo, quando si tratta di salvare vite umane. E l’Aifa si dice “pronta alle vie legali contro chi diffonde false informazioni sul Covid-19″, come ha annunciato nel pomeriggio.

Nella sua nota l’Agenzia sottolinea : “Il medicinale non è autorizzato né in Europa, né negli Usa. A oggi, non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da COVID-19”. Per ora sarebbero noti soltanto i dati preliminari, senza la revisione di esperti. Ma la validità del farmaco verrà valutata: “Nella seduta di lunedì 23 marzo, la Commissione si esprimerà in modo più approfondito rispetto alle evidenze disponibili per questo medicinale”.

Mentre il farmacologo Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri, ha affermato  che la sperimentazione non è ancora stata fatta perché “pare che l’Avigan sia attivo solo se dato nei primi momenti della malattia“. Tuttavia la maggioranza delle persone infette non ha sintomatologia e non essendoci dei soggetti di controllo nello studio “è difficile stabilire se ha funzionato il farmaco o se i pazienti avrebbero avuto in ogni caso una sintomatologia minore. Mancano dati certi”, sottolinea Garattini.

Desta interesse la dichiarazione del presidente della regione Veneto Luca Zaia, che dichiara  che “l’Aifa ha dato l’ok alla sperimentazione“. Anche se questa conferma dall’Agenzia del farmaco non è ancora arrivata. E aggiunge: l’Avigan “verrà sperimentato anche in Veneto, spero che da domani si possa partire“.

https://www.facebook.com/100012864362565/videos/896309940807810/

 

«Sta girando un video di un farmaco giapponese, l’Avigan. L’Aifa ha dato l’ok alla sperimentazione, e verrà sperimentato anche in Veneto, spero che da domani si possa partire», ha continuato,  aggiungendo che «non possiamo accettare navi, non siamo grado di curare un raffreddore a quelli che vengono. La visione oggettiva di questa regione è di garantire la salute prima ai suoi cittadini». «Non basta Cura Italia, ma una Cura da Cavallo per l’Italia», ha spiegato Zaia parlando sulle misure a sostegno dell’economia. «Questa – ha sottolineato  – sarà una crisi che economicamente toccherà tutti, una crisi intensa e breve ma poi ci sarà un rinascimento psicologico e culturale, perché si capiranno le priorità per le persone. Abbiamo capito quanto ineluttabile sia il tema vita. Ma ci sarà un inevitabile rinascimento anche dell’attività economica. Dobbiamo venirne fuori con aziende non distrutte ma servono risorse vere. Immagino che molti partiranno in Veneto con il biomedicale. Non rideremo più a vedere i giapponesi con mascherina, su questo – ha concluso Zaia – sono molto più avanti di noi».

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