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Kestè all’attacco: “Sono briciole, elemosina di Stato”

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“Sono briciole”, il duro commento del movimento Caserta Kest’è , in merito allo stanziamento economico per l’emergenza Coronavirus annunciato da Conte e dal ministro Gualtieri.

Infatti, ancora una volta il governo Conte promette ma non mantiene. Ennesimo spot senza indicazioni precise con l’aggravante che scarica i problemi sui Comuni. Annuncia soldi che non ci sono e che non si sa quando e come arriveranno. 

Il presidente di Caserta Kest’è, dott.Ciro Guerriero:“Una vera e propria elemosina di Stato per egli enti locali. Inoltre, i criteri di distribuzione sono poco chiari. Si crea solo confusione.

Non c’è chiarezza per le fasce più deboli né per le potenziali nuove povertà. Siamo davanti ad una vergognosa elemosina fatta con i soldi dei comuni. I 4,3 miliardi annunciati sono solamente un anticipo di trasferimenti a valere sul fondo di solidarietà, si tratta dunque di risorse dovute e già iscritte nei bilanci di previsione delle nostre amministrazioni.

Le nuove risorse invece sarebbero appena 400 milioni che andrebbero ripartiti per quasi ottomila comuni, una goccia in un incendio. Poi, un altro problema è il fatto che i soldi servono subito ma i soldi pubblici, per essere destinati a chi ne fa richiesta, hanno bisogno di un minimo di procedimento per evitare anche che ci siano errori, sovrapposizioni, distorsioni e che qualcuno prenda tutto perché è più furbo e svelto o/e amico dell’amico, e magari altri non ricevano nulla. Secondo noi, sottolinea Guerriero, i sindaci, dovrebbero trasformarli in buoni per i beni di primissima necessità, in modo che i soldi vengano utilizzati al meglio.

E siccome la situazione nel Paese rischia di diventare esplosiva perché una fetta della popolazione, soprattutto nel Sud del Paese, rischia seriamente di rimanere senza nessun mezzo di sussistenza, ad esempio  i lavoratori in nero, o tutti quelli che per varie ragioni non rientrano nelle maglie del Reddito di cittadinanza, chiediamo che il governo intervenga per erogare una sorta di «reddito di emergenza», simile al reddito di ultima istanza di 600 euro inserito nel decreto di marzo per i professionisti,” conclude il presidente  di Caserta Kest’è.

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