Il presidente del Consiglio comunale, Michele De Florio, alle 10:30 del giorno 5 giugno c.a. procedeva a Palazzo Castropignano con l’appello dei presenti.
L’Assise, ricordiamolo, era convocata per le 8,30 del mattino , ma con enorme disappunto dello scrivente presidente di Caserta Kest’è, e di qualche solerte cittadino, non passava inosservata la sfacciataggine della maggior parte dei consiglieri, che era ieri al bar a prendere il caffè.
Fermi nei pressi della casa comunale, a ridere e scherzare, mentre i casertani meritano risposte e rispetto da questi pseudo-rappresentanti cittadini, hanno pensato bene, per gli argomenti che dovevano essere trattati in assise, anche di una certa importanza per la città, di fare filone,
Come ben sapete da trattare vi erano da prendere decisioni riguardo i provvedimenti a tutela della salute pubblica, relativi alle centraline per la qualità dell’aria, gli interventi per la mobilità dell’area interessata dall’apertura del nuovo supermercato Lidl e soprattutto la revoca della delibera di Giunta 71/2014 relativa all’approvazione delle tariffe cimiteriali, l’approvazione del Regolamento per i servizi di Polizia municipale espletati in conto terzi e determinazione delle relative tariffe.
Su quest’ultima bisognava adeguarsi alla normativa nazionale, ovvero, significava imporre pagamenti a parrocchie, comitati e associazioni ogni qual volta si creava un evento con la presenza dei vigili. E, questo tipo di utenza, si sa, è un bacino di voti per i consiglieri comunali che pescano consensi nel proprio quartiere proprio grazie alle manifestazioni gratuite.
Vi erano sul tavolo, come potranno notare i nostri lettori, argomenti che potevano spaccare la maggioranza ed aprire una crisi irreversibile.
Allora, non raggiungere il numero legale, far saltare il Consiglio Comunale, d’altronde è meglio non rischiare, bisogna tirare a campare il più alungo possibile, mantenere la poltrona sotto il culo, tanto i casertani sono ignavi… fanno solo bla bla bla, poi alle prossime avendo memoria corta, rivotano anche il figlio o figlia… o affine per consentire e far continuare a perseverare meticolosamente e con dedizione il votato, che non fa niente se non prendere dei gettoni in commissione e lo stipendio.
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