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La “scalata” al Partito democratico di Napoli di De Luca jr

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Napoli – Piero De Luca, figlio primogenito del presidente della Regione Campania, Vincenzo de Luca, entra a far parte della segreteria regionale del Pd campano.

Lo rende noto un comunicato del partito al termine della segreteria che si è svolta oggi a Napoli: «Nel suo intervento – si legge – la segretaria Assunta Tartaglione ha comunicato di aver provveduto a un’integrazione dell’organismo, con l’ingresso di Piero De Luca.

La stessa segretaria ha quindi espresso la volontà di condividere questo percorso anche con le altre aree e mozioni nazionali del partito, per ripartire dopo la pausa estiva con nuove energie e affrontare nel migliore dei modi le sfide che attendono il Pd della Campania».

Piero De Luca, 36 anni, avvocato e referendario presso la Corte di giustizia europea, comincia quindi a prendere attivamente parte alla vita dei dem campani, anche in vista di una possibile candidatura alle prossime elezioni Politiche, di cui si vocifera da tempo.

Nel marzo scorso Piero De Luca è stato rinviato a giudizio dal tribunale di Salerno con l’accusa di bancarotta fraudolenta nell’ambito del crac della società immobiliare Ifil.

Il coinvolgimento di De Luca junior nei fatti al centro del procedimento sarebbe legato al pagamento di diversi biglietti aerei per svariate migliaia di euro di cui avrebbe usufruito lui ma che sarebbero stati comprati con i soldi della società salernitana Ifil.

Il diretto interessato, però, contesta la ricostruzione dell’accusa. E all’Ansa, Piero De Luca ha spiegato che: “In sede di dibattimento avremo finalmente la possibilità di dimostrare in modo sereno, obiettivo e trasparente l’assoluta infondatezza di una contestazione strumentale e inverosimile. Sono profondamente sereno e ho enorme fiducia nel lavoro dei magistrati”.

Ricordiamo che ha coordinato i comitati territoriali per il Sì al Referendum di dicembre, sembra sia in predicato per una candidatura blindata alla Camera dei Deputati nel Pd, in quota Renzi.

La possibilità di una candidatura al parlamento per il figlio dell’ex sindaco di Salerno è stata al centro di roventi polemiche all’interno dei democratici. Perché, stando alle indiscrezioni riportate dai rumors, questa sarebbe stata frutto di un accordo tra l’ex premier e Vincenzo De Luca per far sì che questi decidesse di sostenerlo e di non unirsi alla fronda interna poi sfociata, da un lato, nella scissione Pd, e dall’altro nella scelta del governatore della Puglia Michele Emiliano di presentarsi al congresso a segretario del Partito democratico. Questo è il riepilogo dei fatti.

Comunque, nel corso della riunione, la segreteria regionale del Pd, ha anche convocato per il 7 settembre la Direzione regionale, che avrà all’ordine del giorno l’approvazione del regolamento per i congressi provinciali.

La decisione ha fatto storcere il naso a molti dem campani come quelli legati al ministro Andrea Orlando che sembrano sul piede di guerra. La questione, infatti, va ben oltre la nomina del figlio del governatore nell’organismo politico regionale. La partita importante è quella che si aprirà dopo l’estate, quando Vincenzo De Luca cercherà di dare l’assalto al fortino del Pd napoletano. Per lui una vera e propria bestia nera che finora gli è riuscita inespugnabile.

 

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