Caivano – Scrivere di quest’ultima situazione terribile e dolorosa che coinvolge due bambine così giovani è devastante. Gli abusi sessuali e la violenza su minori sono questioni estremamente serie e sconvolgenti. È fondamentale che la giustizia venga fatta e che chiunque sia coinvolto in questi atti venga punito secondo la legge.
È incoraggiante vedere che i familiari delle vittime hanno deciso di rompere il silenzio e rivolgersi alle autorità per cercare giustizia per le loro figlie. Le prove raccolte, inclusi i video e le testimonianze delle vittime, sono fondamentali per sostenere l’inchiesta e portare i responsabili alla giustizia.
È importante che la società nel suo complesso prenda una posizione netta contro qualsiasi forma di abuso, specialmente quando coinvolge i più vulnerabili, come i bambini. L’educazione sulla prevenzione degli abusi e il sostegno alle vittime sono elementi cruciali per affrontare questi problemi e prevenire situazioni simili in futuro.
La giustizia e il supporto alle vittime dovrebbero sempre essere una priorità. Si spera che il sistema legale agisca in modo tempestivo ed equo e che le bambine ricevano il sostegno necessario per affrontare questo trauma.
Le due bambine finora avrebbero frequentato la scuola sporadicamente. Sono cresciute in famiglie considerate molto difficili, al punto che il tribunale dei minori, dopo la denuncia sulle ultime violenze, ne ha disposto l’allontanamento per essere affidate a una casa famiglia. Gli abusi sulle due bambine sarebbero stati a lungo coperti dalla totale omertà di chi abita nella zona. La più piccola sarebbe stata costretta per oltre un anno ad avere rapporti sessuali con un presunto fidanzatino. Si tratterebbe del figlio di una figura importante del giro di spaccio della zona. Dallo scorso gennaio, agli abusi sulle due cuginette avrebbero partecipato in diversi altri ragazzini. Secondo quanto emerso dalle prime indagini della procura dei minori e quella di Napoli, le due bambine venivano avvicinate da alcuni componenti del gruppo non appena uscivano di casa. Con il passare dei mesi, il gruppo di chi le abusava sarebbe cresciuto e non è ancora chiaro quanti siano i sospettati e quanti siano stati davvero gli episodi di violenza. In almeno un paio di occasioni, le due bambine sono state abusate nell’ex centro sportivo “Delphinia”, vicino al Parco Verde. Un complesso con piscina abbandonato da tempo, oggi fatiscente e pieno di rifiuti. A stringere il cerchio sui carnefici delle due bambine sono stati anche i diversi video che i ragazzini giravano durante le violenze. I filmati finivano nelle chat accompagnati da commenti di vanto, passando da telefono a telefono finché uno dei video non è arrivato al fratello di una delle vittime. È stato a quel punto che i famigliari delle due bambine si sono rivolti ai carabinieri, che hanno ascoltato le due cuginette, aiutando a individuare il gruppo che organizzava le violenze.
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