Alla fine l’ha buttata in vacca, com’è nello stile del peronista rosso, “abbiamo evitato il contagio a Ronaldo”.
Mentre la sua disastrosa gestione regionale del Covid gli si sfarina fra le mani, e persino i suoi ‘alleati’ gli rinfacciano a brutto muso che sta dando “i numeri del lotto”.
Ha parlato a fiume su Facebook, De Luca, la sua specialità. La Campania è la regione con più alti contagi, con pochi tamponi (ora se ne acquistano 10 mila, dai privati) e nonostante il governatore ripeta “it’s not true” come Mike Pence, i posti Covid in ospedale sono pochi (671, ha detto) e 100 le terapie intensive.
Eppure denuncia una “campagna diffamatoria contro la Campania” e la spara grossa: se i contagi arrivano a mille al giorno sarà lockdown. Altra idea “da Pulcinella”, gli ribattono anche i suoi stessi elettori.
La domandina semplice è: che ha fatto il Perón del Vesuvio in questi mesi, quando il virus al sud era arrivato poco, e c’era tempo di portarsi avanti?
De Luca, allora, preferiva buttarla in cazzate di lanciafiamme e in tronfiaggini contro il nord, “in Campania abbiamo preso decisioni in anticipo di 20 giorni… Milano non si ferma, Bergamo non si ferma, Brescia non si ferma, poi si sono fermati a contare migliaia di morti, non centinaia”. E anche: “Noi non andiamo di fretta, siamo la Magna Grecia. I milanesi vanno sempre di fretta poi si dimenticano di dividere le corsie degli ospedali tra Covid e non Covid”.
Lui invece governa da cinque anni e ha proprio dimenticato di farli, gli ospedali.
Ma noi col coeur in man non portiamo rancore, e ci dispiace invece molto: che male hanno fatto i poveri campani, per meritarsi nuovamente De Luca?
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