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Marino e Biondi non fate incazzare Don Antonello, che vi manda all’inferno.

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CASERTA – Dopo le sei ore di Consiglio Comunale di ieri, dove il tema del Macrico resta un tabù nel palazzo della trasparenza che ad avviso dell’ex candidato Sindaco Guerriero, trasparente non è.  Anche ieri, nel parlamentino casertano, non si è riusciti a discutere del polmone verde del Capoluogo, a poche ore dall’annuncio che il vescovo Pietro Lagnese e don Antonello Giannotti (direttore dell’istituto di Sostentamento Clero) aveva sottoscritto la petizione per qualificare l’area ex Macrico quale F2, cioè verde pubblico inedificabile. Tutti si attendevano una presa di posizione netta dal consiglio comunale di oggi, ma invece c’è stato un nulla di fatto.

Intanto, nel manicomio criminale chiamato Castropignano, abbiamo scoperto che il Comune sta effettuando i lavori in un’area che, al pari del Macrico, è di proprietà della citata diocesi e dovrebbe essere amministrata dalla potestà di diritto privato dell’Istituto del sostentamento del clero, alla cui guida, da qualche mese, è arrivo don Antonello Giannotti, parroco dinamicissimo del Buon Pastore e vero appassionato di politica, come si è largamente evidenziato nell’ultima campagna elettorale quando, pur tentando, in maniera piuttosto grossolana, in verità, di dissimulare il suo apporto attivo e creativo, ma soprattutto il suo apporto concreto, materiale, è stata una delle pedine forti di Carlo Marino, insieme, (lo dobbiamo dire don Antonello perché si tratta di una realtà oggettiva che dovrebbe far riflettere la sua coscienza di sacerdote), ai vari personaggi che fanno cronaca di certo non rosea.

Don Antonello Giannotti, per molti e non per tutti è ritenuto un politico più che un sacerdote, non ama recitare la parte della variabile dipendente, del vassallo di corte, del luogotenente. E allora, in questi giorni, pare sia partita una diffida al Comune di Caserta, nella quale la diocesi, attraverso l’Istituto di sostentamento del clero, ha ricordato all’amministrazione Marino che se una mattina tu ti svegli a casa tua e, riavendoti dall’idea che si tratti di un incubo, vedi degli operai mandati dal Comune che demoliscono stanze e solai, ti scappa la bestemmia.

 

 

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