CASERTA – Quest’amministrazione davvero rappresenta quella bassa percentuale di chi li ha votato, il bello (eufemismo) fanno pure finta di incavolarsi.
Come dei bimbi ai quali, si racconta una favoletta, li vedi a bocca aperta stupiti ( o in attesa della pappatoria) di fronte ad un sindaco anaffettivo , al loro sindaco Carlo Marino, che pochi mesi fa come un Don Chisciotte volle rendere pubblica, una lettera infuocata al presidente della Regione per chiedere la cancellazione del famoso emendamento salva-cave all’articolo 4 di una legge regionale in approvazione, mentre ora, pochi giorni fa, da presidente dell’Anci regionale, organismo che conta come il due di coppe quando è briscola bastoni, ma che è in grado di far filiera con la maggioranza che sostiene il governatore De Luca (altro che emendamento all’articolo 4), fa di Caserta una vera e propria “cava assoluta“, proiettando la città 40 anni indietro.
L’Avvocato Carlo Marino è sotto gli occhi di tutti, ha perso ogni freno inibitore ed è venuto fuori al naturale, ricordiamo le offese fatte ai commercianti, che come capre abbassano la testa in un terreno arido (ZTL) e cercano di sopravvivere, come tanti cittadini all’ombra della Reggia, senza sorriso, l’unica scusante è che la maggioranza degli aventi diritto al voto si è astenuta dall’andare a votare.
Apprendiamo una detestabile dichiarazione: devo modificare il piano di dimensionamento scolastico perchè alla moglie del consigliere comunale del Pd, Andrea Boccagna, non piace? Lo faccio a modo mio, cioè con il mio modo di essere. Aspetto che l’assessore Mirella Corvino parta per la Germania in visita a sua figlia (che il lavoro, aggiungiamo noi, se l’è andata a cercare, da sola, fuori, come tantissimi giovani talenti di questa terra), e poi, alle sue spalle e sputtanandola totalmente, convoco la giunta e decido di modificare un piano che io stesso ho difeso pubblicamente e a spada tratta.
La domanda nasce spontanea, ma uno così che problemi può avere nel ribaltare totalmente ciò che affermò 9 o 10 mesi fa sulle cave?
Nessuna difficoltà, spingendo l’attuazione della propria faccia di bronzo fino all’estremo, il vostro Carlo Marino esprime e rappresenta in pieno, tutto sommato, il declino inarrestabile, il precipizio morale di una comunità che non sa sviluppare un sistema di valori a cui collegarsi nel momento nel quale si va a valutare un partito o un uomo politico.
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