Parlano tranquillamente sul marciapiede del lungomare sud di Mondragone. Mentre qualcuno fuma una sigaretta , qualcun’altro si siede sul muretto vicino la spiaggia o va avanti e indietro su una vecchia bicicletta. Sconcerta che siano tutti giovani stranieri, rom di origine bulgara,egiziani, nordafricani. In questo quadro tutto sommato normale, arrivano delle autovetture, che si fermano a poca distanza e con lampeggiare dei farri, lanciano dei segnali Ad una delle autovetture, si avvicina un ragazzino e dopo poche battute si allontana ma successivamente si rivedono insieme in luoghi isolati. Purtroppo è il mercato della prostituzione maschile a Mondragone, giovani, d’età compresa tra i 15 ed i 20 anni, abitanti in città oppure nei paesi limitrofi. Si offrono per pochi soldi, qualche decina di euro o dei piccoli regali, a uomini in cerca di nuove avventure, emozioni forti e diverse. Gli amplessi si consumerebbero in macchina o in zone nascoste, sulla spiaggia oppure nelle traverse buie del lungomare, tra cumuli di rifiuti abbandonati, nel più totale degrado,abbandono, squallore materiale e morale. Su questa emergenza sociale nonché squallore umano, è stato dedicato un servizio televisivo che ha scatenato un vero e proprio putiferio in città.
Infatti mentre nella trasmissione di Raiuno, “Storie Italiane”,una troupe di giornalisti sta filmando in diretta l’adescamento di un uomo ad un ragazzino minorenne. Viene intervistato un ragazzino che descrive nei dettagli tutte le zone dove avviene quotidianamente anche alla luce del sole la vendita del sesso per pochissimi euro. Nel servizio, come abbiamo suddetto, si fa riferimento a ragazzini stranieri di etnia rom, che invece di andare a scuola, vendono il loro corpo ad anziani cittadini italiani. Numerosi i commenti degli opinionisti presenti in studio nella trasmissione, condotta da Eleonora Daniele. Sulla questione è intervenuto anche il tenente Lorenzo Galizia, comandante del nucleo operativo radiomobile dei Carabinieri di Mondragone, il quale , dichiara che: «Stiamo monitorando già questo fenomeno di prostituzione minorile da diverso tempo. Con l’autorità giudiziaria di Napoli ci siamo mossi per fare dei servizi molto più approfonditi, che possono partire da un’osservazione come quella di stamane, ma che necessitano di altre attività molto più particolareggiate per poter poi andare a un processo».
Lascia un commento