Serve un nuovo processo. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Procura generale annullando la sentenza di secondo grado per l’omicidio di Marco Vannini. Il processo di Appello verrà rifatto per tutta la famiglia di Antonio Ciontoli (nel primo Appello il padre della fidanzata di Marco era stato condannato a 5 anni per omicidio colposo, in primo grado a 14 anni per omicidio volontario). Respinta invece la richiesta dei suoi avvocati che puntava a un ulteriore sconto di pena.
La sentenza della Cassazione è stata accolta da applausi in aula e dalla soddisfazione dei genitori di Marco, Marina Conte e Valerio Vannini. “È la prima volta che mi torna il sorriso come quando c’era Marco”, ha detto mamma Marina.
“Fu omicidio volontario, si dia il via a un nuovo processo d’Appello”. Era stata questa oggi la richiesta della procura generale della Cassazione. Per Elisabetta Cennicola quella di Marco “è una morte disumana, considerati i rapporti degli imputati con la vittima: tutti, per ben 110 minuti hanno mantenuto una condotta omissiva, menzognera e reticente nonostante la gravità della situazione fosse sotto gli occhi di ognuno di loro”.
In tantissimi hanno aspettato davanti alla Suprema Corte questa sentenza. Alle 10 erano arrivati Marina Conte e Valerio Vannini.
La prima sentenza di Appello del 29 gennaio 2019, oltre a condannare Antonio Ciontoli a 5 anni, aveva stabilito pene di tre anni per i due figli di Ciontoli, Martina e Federico, e per la moglie Maria Pezzillo. Il processo di secondo grado è da rifare anche per loro.
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