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Presidio del Sgb davanti al monumento ai caduti

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Riceviamo e pubblichiamo il documento del Sgb di Caserta a sostegno dei lavoratori delle ditte di pulizia delle strutture sanitarie:

Piazzale antistante l’Asl di Caserta, presidio dei lavoratori delle pulizie della Sanità pubblica

La nuova ondata di emergenza sanitaria, dovuta alla pandemia, sta sempre più evidenziando come questo modello di sviluppo non sia più sostenibile ed emerge, allo stesso tempo, come la privatizzazione di settori fondamentali dello stato sociale: sanità, istruzione e trasporti sia stata una scelta scellerata per cui attualmente non si riesce a garantire che la fruizione di tali diritti avvenga in assoluta sicurezza.

Il padronato, non contento di aver incassato sgravi fiscali ed incentivi economici, dopo aver imposto l’apertura di quasi tutte le attività economiche, come se i luoghi di lavoro fossero esenti dal contagio, oggi vuole scongiurare a tutti i costi un nuovo lockdown.

Per lor signori sull’altare del profitto si può tranquillamente sacrificare la vita e la salute di migliaia di lavoratori, come anche l’incremento di morti ed incidenti sul lavoro dimostra, nonostante il calo produttivo.

Allo stesso tempo la crisi sanitaria sta sempre più evolvendosi nella continuazione di una grave crisi economica i cui costi rischiano, ancora una volta, di essere scaricati interamente sulle spalle dei lavoratori attraverso un’ondata di nuovi licenziamenti, tagli salariali, precarietà e privatizzazioni: sono proprio queste le ricette caldeggiate da Confindustria.

Particolarmente grave la situazione nelle strutture sanitarie della provincia di Caserta, laddove i lavoratori degli appalti delle pulizie e sanificazioni (considerati a torto l’ultima ruota del carro, assolvendo invece ad una funzione fondamentale nell’organizzazione sanitaria) sono stati ridotti alla fame, con riduzioni di orari e salari, con condizioni precarie riguardo alla salute ed alla sicurezza sul lavoro, con rapporti di lavoro riconducibile al “caporalato”, come hanno dovuto ammettere gli stessi dirigenti dell’ASL Caserta.

Ma in un “sistema” ormai noto alle cronache nazionali, è proprio il ruolo delle Pubbliche Amministrazioni ad essere messo sotto accusa: gare assegnate al massimo ribasso, assunzioni clientelari in combutta con sindacalisti collusi, sistemi di sicurezza non integrati tra committenti e aziende private di gestione, cicli di raccolta e di smaltimento dei rifiuti speciali ospedalieri non gestiti in modo separato e corretto, mancata vigilanza sanitaria, con il rifiuto di fatto di effettuare i tamponi ai lavoratori delle pulizie, pur in situazioni conclamate di contatti provati con malati o contagiati.

Ora ci troviamo di fronte all’assurdità di due gare aperte, l’una nazionale gestita dalla CONSIP che ha già superato la fase di assegnazione, con un meccanismo vergognoso di massimo ribasso, l’altra definita “gara ponte” gestita dalla ASL di Caserta, con l’apertura delle buste entro fine dicembre:

Chiediamo l’intervento urgente della prefettura di caserta per fare chiarezza!

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