MARCIANISE – I delegati sindacali dello stabilimento Jabil di Marcianise sono stati ricevuti dal manager della multinazionale Bruno Soler – Vp Jabil Europa – per una discussione sullo stato della vertenza In corso, che da alcuni anni, causa crisi di commesse produttive lamentata dall’azienda di elettronica, ha portato a quasi 300 esuberi, con la forza lavoro passata da 700 unità alle attuali 425.
La maggior parte dei lavoratori è finita riassunta in altre aziende grazie ad incentivi pagati dalla stessa Jabil, tanto al lavoratore quanto alle società che hanno accettato di riassumere, ma tali processi di reindustrializzazione non sono mai decollati, come dimostra il caso degli ex Jabil finiti nell’azienda sarda Orefice, tutti licenziati e attualmente disoccupati, o lo stato di agitazione quasi costante che vivono gli ex Jabil riassunti in Softlab, che proprio oggi sono in presidio a Napoli davanti alla sede della Regione Campania perché non hanno certezze sul futuro e avanzano alcuni salari mensili e quote di cassa integrazione di spettanza dell’azienda. Due vertenze, quelle Softlab e Orefice, prodotte dalla “vertenza madre” Jabil.















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