CASAL DI PRINCIPE – .All’interno di una nota discoteca di Carinaro sarebbe scoppiata una violenta rissa,
alla quale avrebbero preso parte circa 50 persone in preda alla violenza e all’alcool, tra le quali sembrerebbe comparire nel video diffuso su fb, il quarto dei sette figli del boss, al quale Sandokan diede il nome del pellegrino-cavaliere di Walter Scott, Ivanhoe. Nella fazione opposta, anche il nipote di un ras di Marano.
Nel locale cercano di sedare la megarissa, che chiude con vinti e vincitori che se ne tornano a casa ubriachi, contusi e convinti che tutto sia finito lì.
Ma, di lì a poco, un video inizia a circolare sul social e la storia diventa di dominio pubblico, e la notizia della maxirissa, del pestaggio di Ivanhoe e tutto il resto, arriva ben presto alle orecchie dei carabinieri.
Quelli che hanno pestato il giovane Schiavone si rendono conto solo il giorno dopo di avere picchiato il figlio del boss dei Casalesi.
Ivanhoe Schiavone, a quanto pare, sembra sia quello che le abbia prese senza che nessuno degli ‘amici’ abbia fatto nulla per evitargli il volto tumefatto e con un taglio sul sopracciglio.
Il figlio di Sandokan era stato arrestato e poi processato negli anni scorsi con l’accusa di aver fatto parte del clan dei Casalesi. Poi l’assoluzione e la scarcerazione nel 2015. E dallo scorso anno non è neanche più sorvegliato di pubblica sicurezza.
Ora il rischio di reazioni, per gli inquirenti, è un’ipotesi più che concreta
Al momento, ci sono due inchieste sull’episodio. Un fascicolo è in capo alla procura di Napoli Nord, guidata da Francesco Greco, l’altro in mano alla Dda, pool diretto da Luigi Frunzio, sostituti procuratori Vincenzo Ranieri e Fabrizio Vanorio.













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