Sanità privata: Quando il bue chiama cornuto l’asino

CASERTA – In queste settimane, si è aperta una fitta polemica  tra le cliniche private della provincia di Caserta. Anche se di regola, si è soliti a pensare che l’innesco di queste polemiche riguardanti la dotazione di posti letto e quindi i soldi  delle rimesse che la Regione Campania riconosce alle strutture convenzionate, sia stato attivato…

CASERTA – In queste settimane, si è aperta una fitta polemica  tra le cliniche private della provincia di Caserta. Anche se di regola, si è soliti a pensare che l’innesco di queste polemiche riguardanti la dotazione di posti letto e quindi i soldi  delle rimesse che la Regione Campania riconosce alle strutture convenzionate, sia stato attivato da strutture che godono di una condizione di inoppugnabile regolarità. Secondo noi, non è così!

Perché da informazioni apprese, a contestare   è stata la Clinica del Sole, rappresentata soprattutto dai due comproprietari più politicizzati o che comunque hanno avuto a che fare con la politica, cioè Americo Porfidia, che è stato finanche parlamentare, e Pietro Riello, già sindaco di Castel Morrone.

Ovviamente, ci ricordiamo che nel 2001 il consiglio comunale della città di Caserta votava l’autorizzazione di una variante al piano regolatore vigente, quindi, la storia la conosciamo bene. Se la discussione sulla titolarità dei requisiti per avere un certo numero di posti letto, parte dalla Clinica del Sole, ci viene il dubbio che  la Clinica del Sole, vive in una condizione di presunta irregolarità.

Infatti, nella variante al Piano Regolatore, che trasformò la zona dove è ubicata la clinica casertana, vi era  la possibilità di aumentare il volume per costruire nuovi reparti, nuove stanze. Tale delibera fu approvata con il criterio della “pubblica utilità”.                                                                                             Fatto sta che  nel 2006, l’amministrazione Petteruti non gli concesse l’agibilità perchè vi era il problema del parcheggio non realizzato. Così come venne confermato anche dal Tar, quando respingendo il ricorso presentato dalla Clinica,  scrisse che è il diritto-dovere di un’amministrazione comunale di verificare se una struttura sanitaria possiede i requisiti per esercitare la propria funzione, quindi, anche per quanto riguarda l’esistenza di un parcheggio.

Secondo voi, la parte nuova della Clinica ( quella della variante in deroga con la conseguente concessione edilizia) è stata costruita? Vi rispondiamo noi: è stata costruita e ospita decine e decine di pazienti della clinica.

Nonostante nella sentenza del Tar del 2006, si faceva riferimento alla Delibera della Giunta della Regione Campania del 31 dicembre 2001, contrassegnata dal numero 73/01.

Tale delibera, vi conteneva l’elenco di tutti i requisiti minimi affinchè una struttura privata potesse e possa ancora oggi svolgere un’attività sanitaria in convezione.

Quindi, ai sensi della 73/01, la Clinica del Sole non poteva avere l’accreditamento per la parte suppletiva, per la parte oggetto di ampliamento, anche perché la delibera dell’amministrazione Petteruti e pienamente confermato dal Tar: la 73/01 è un’autorizzazione che va considerata unitariamente.

In altre parole, anche se tu adempi a una parte dei requisiti richiesti e non adempi agli altri, l’autorizzazione, semplicemente, non la devi avere. Ecco perché il Tar rigettò il ricorso presentato dalla Clinica del Sole contro il Comune.

La realtà di oggi: il parcheggio non c’è. E visto che i dirigenti e i funzionari dell’asl di Caserta, ma anche  quelli del comune capoluogo da 13 anni fanno finta di niente, non facendo rispettare un atto amministrativo di diniego all’autorizzazione, confermato dal Tar, noi cosa dobbiamo pensare?  Che la parte ampliata sta funzionando nonostante la Clinica del Sole non abbia mai avuto l’autorizzazione ai sensi della delibera 73/01? 

Perchè il parcheggio non ce l’ha e quindi neanche  l’agibilità. Nel frattempo, noi continueremo a seguire questa vicenda e vi terremo aggiornati. Kest’è…

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