Sciopero dei giudici di pace:stop alle udienze dal 24 febbraio al 21 marzo

Un altro mese di stop per i giudici di pace. Il braccio di ferro col governo prosegue e viene proclamata una nuova astensione dalle udienze dal 24 febbraio al 21 marzo 2020. Ma il ministro Bonafede sembra voler aprire uno spiraglio. Sul sito dell’unione dei giudici di pace, da parte di UNAGIPA e ANGDP, viene…

Un altro mese di stop per i giudici di pace. Il braccio di ferro col governo prosegue e viene proclamata una nuova astensione dalle udienze dal 24 febbraio al 21 marzo 2020. Ma il ministro Bonafede sembra voler aprire uno spiraglio. Sul sito dell’unione dei giudici di pace, da parte di UNAGIPA e ANGDP, viene pubblicata non solo la lettera di proclamazione dell’astensione dalle udienze dei giudici di pace dal 24 febbraio 2020 al 21 marzo 2020, ma anche la lettera di raffreddamento «come al solito – afferma l’associazione – rimasta non riscontrata dal Presidente del Consiglio e dal Ministro della Giustizia. In attesa della sentenza della Corte di Giustizia nel procedimento contro il Governo Italiano , non si arretra di un passo». Ancora una volta la protesta che si manifesta nel confronti del governo e del ministero della Giustizia «affinchè portino una proposta innovativa rispetto al d.d.l. all’esame del Parlamento e risolutiva della vicenda della magistratura onoraria con il pieno riconoscimento di tutti i diritti fino ad ora negati, compresi quelli previdenziali come lavoratori pubblici subordinati, utilizzando gli strumenti normativi già promossi in passato per la sistemazione giuridico-economica della magistratura onoraria, con l’immissione nei ruoli della pubblica amministrazione statale.

Nel periodo di stop, i giudici di pace assicureranno una sola udienza a settimana: tutte le altre attività giudiziarie e amministrative rimarranno sospese in quanto si dovrà ritenere sospeso qualsiasi termine imposto dalla legge e dal Consiglio superiore della magistratura. Inoltre, per l’intero periodo, i giudici di pace si asterranno dalla partecipazione ai corsi di formazione, distrettuale e nazionale, ma anche da ogni altra attività legata al proprio ufficio. Verranno dunque garantiti solo gli atti indifferibili ed urgenti previsti dal codice di autoregolamentazione dello sciopero, come approvato dalla Cgsse.

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