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Scuole a Caserta, i dirigenti si dicono ‘Pronti’

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CASERTA –  Forte preoccupazione per il rientro a scuola in presenza da parte degli operatori scolastici, dei sindacati e degli esperti. Il motivo è il pericolo dell’aumento dei contagi perché, allo stato attuale, non esistono le condizioni di sicurezza.

Ricordiamo che le scuole in Campania riapriranno lunedì 11 gennaio 2020. Ma non tutte.

Infatti, il presidente della Regione ha annunciato che da lunedì prossimo, 11 gennaio, potranno tornare in classe gli alunni della scuola dell’infanzia e delle prime due classi della scuola primaria. Mentre solo a partire dal 18 gennaio sarà valutata dal punto di vista epidemiologico generale, la possibilità del ritorno in presenza per l’intera scuola primaria, e successivamente, dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado.

”Con i pochi mezzi a disposizione, dichiara il dirigente scolastico del Liceo Diaz di Caserta, Luigi Suppa, abbiamo lavorato molto per mettere in sicurezza le scuole che certamente risultano essere un luogo sicuro, ma tutto ciò che sta intorno ad esse, a cominciare dai trasporti, non sembra esserlo. Vogliono riaprire le scuole a ogni costo, ma oltre a proclami propagandistici e populisti, cosa si è fatto realmente per mettere in sicurezza tutto ciò che ruota intorno alle scuole? Nulla o quasi nulla. Le scuole più che mai ora avrebbero bisogno di certezze, invece, ogni giorno, con comunicati vari, gli scenari vengono modificati, con l’unico risultato di creare continui disagi nell’organizzazione delle attività didattiche e non solo. Ci avviamo verso, un’ ipotetica data di riapertura, senza che sia stato realizzato niente di concreto rispetto a settembre scorso”.

Secondo i dirigenti scolastici, sui trasporti nulla è stato fatto. “Naturalmente siamo pronti ad affrontare le attività didattiche in presenza, afferma la dirigente scolastica del Liceo Manzoni di Caserta, eassessore del comune di Caserta, Adele Vairo, sin dal 7 gennaio.

Permangono però le preoccupazioni e le discrasie derivanti da una frenetica produzione normativa che si sussegue in maniera convulsa e poco ordinata, obbligando il settore ad operazioni di interpretazione non sempre facile.

Le dirigenze scolastiche sono spesso abbandonate alle loro responsabilità senza tener conto delle specifiche competenze. Si veda il nodo trasporti che rappresenta ancora un momento di crisi nella possibilità di ripresa della didattica in presenza e che viene decisa in tavoli di prefettura a cui le dirigenze scolastiche non sono state mai ascoltate».

L’Istituto Giordani di Caserta, spiega la dirigente scolastica, Antonella Serpico, è pronto per la didattica al 50 per cento. Le aule ospiteranno la classe al 50 per cento e il restante seguirà da casa, ma ciò che preoccupa molto è l’organizzazione dei trasporti.

Gran parte degli studenti che frequentano l’istituto tecnico, eccellenza del territorio, raggiungono la scuola con i mezzi di trasporto pubblici».

Mentre per la dirigente scolastica dell’Istituto Bachelet-Majorana di Santa Maria a Vico, Pina Sgambato, “permettere agli studenti di tornare a scuola è fondamentale, tutti vogliamo riaprire, ma in sicurezza, per evitare il disastro di una nuova chiusura. Le soluzioni devono essere calibrate sui diversi territori e ai tavoli presso le prefetture dovrebbero essere invitati anche i dirigenti scolastici”.  Anche il Liceo Giannone di Caserta è pronto a partire: ”In ogni caso sottolinea la dirigente scolastica del Giannone, Marina Campanile, chi parla dei turni alle superiori evidentemente non conosce la scuola. Non sono praticabili poiché ci vorrebbe il doppio organico e la mensa solo per parlare di due effetti collaterali insuperabili”. Un altro problema importante che desta preoccupazione per tanti dirigenti è che in tante scuole, non sono stati avviati, così come in alcune , non sono stati terminati gli interventi di manutenzione degli edifici e di edilizia leggera che si sarebbero dovuti concludere in tempi utili. Oltre alla mancata sinergia tra scuole e Asl per la gestione dell’emergenza Covid-19.

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